Bianchi: “Serve una scuola che sia di formazione di capacità critiche e rispetto delle differenze” [VIDEO]
Audizione del ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, al Senato, presso la Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza.
L’occasione è indagine conoscitiva sulla natura, cause e sviluppi recenti del fenomeno dei discorsi d’odio, con particolare attenzione alla evoluzione della normativa europea in materia.
“Mi sono sempre domandato se c’è più bisogno di scuola nell’epoca di internet. E Scopriamo che c’è più bisogno di scuola di prima perchè mentre un tempo avevamo l’impressione di aver più cose da dire che strumenti per dirlo, visibilmente oggi il problema è diverso: sembra quasi che vi siano più canali per dire che cose da dire. In questa situazione la scuola torna ad essere più scuola che mai, c’è più bisogno di scuola che mai. Scuola che torni ad essere scuola non di informazione ma di formazione, di formazione di capacità critica, e maestra di rispetto delle differenze“, ha detto Bianchi
“Noi stiamo puntando sull’educazione civica“, aggiunge il Ministro.
“Il fenomeno dei discorsi d’odio segna in maniera evidente la nostra società“, ha affermato il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, nel corso dell’audizione al Senato .
“La crescita dei fenomeni di intolleranza, di razzismo, di antisemitismo e di istigazione all’odio e alla violenza, e’ un segno anche del tempo difficile che stiamo vivendo, di questo malessere complessivo che i nostri ragazzi avvertono da tempo, ma è anche segno di quanto l’acquirsi di questo fenomeno durante i due anni passati dove, non la dad, ma l’isolamento, ha generato fenomeni che stiamo misurando e valutando e che gli stessi studenti ci segnalano“, prosegue il Ministro.
“Questo mi conferma che la scelta, sicuramente non senza contrasti, di riaprire le scuole in presenza” si stata la scelta giusta, ” ritrovare nella scuola la comunità, una comunità che è fatta e costruita sull’ascolto reciproco, sul dialogo“.
“Qui stiamo parlando di un fenomeno subdolo, che nulla ha a che spartire con la capacità di confrontarsi sulle idee. Non è un caso che il tema di cui stiamo parlando è questa diffusione sistematica di parole d’odio tramite internet, ci richiama alla responsabilità e a questa educazione all’uso degli strumenti“.
Secondo Bianchi, nella lotta contro i crimini d’odio “c’e’ un tema di educazione digitale, che non è solo la capacità strumentale di poter utilizzare al meglio gli strumenti, ma riguarda la capacità critica rispetto a tutto ciò che viene passato senza filtri“.