Valditara: “Malgrado la denatalità, stesso numero di insegnanti. Non c’è merito senza dignità, valorizzare al meglio il corpo docente” [RIVEDI LA DIRETTA]

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È il giorno del discorso programmatico del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. Il titolare del dicastero di Viale Trastevere ha esposto le linee programmatiche dinanzi alle Commissione Cultura di Camera e Senato. 

“Il governo Meloni vuole mettere la scuola al centro, la scuola che ho in mente non vuole essere paternalistica ma deve essere una scuola di qualità che sappia adattarsi ai mutamenti della società. Una scuola che accompagno con costanza i giovani e li aiuti davvero, ciascuno a valorizzare i propri unici e personali talenti come risorsa personale e come ricchezza di tutti. Serve una scuola che si adatti agli studenti, non sono gli studenti che devono adattarsi alla scuola. L’orizzonte è quello di contribuire , attraverso una grande alleanza tra scuola, famiglia, studenti, il mondo del lavoro e quello delle istituzioni territoriali a sanare le diseguaglianze relative alle condizioni di partenza di ciascuno. Dando così piena attuazione al dettato e allo spirito della Costituzione”.

“In sostanza bisogna consentire alla scuola di funzionare da ascensore sociale, restituendo alla scuola una fondamentale vocazione originaria quella che la rende un luogo di socialità, serena, di rispetto reciproco, di responsabilità individuale e sociale. Una spinta notevole a tutto ciò viene dal Pnrr dove si prevedono interventi per aiutare docenti, studenti e famiglie a identificare e intraprendere con coraggio un profondo cambiamento ordinamentale , organizzativo e didattico che possa aiutare la scuola a trasformarsi in un luogo sempre più dinamico e coinvolgente al passo con i tempi”.

“Una scuola – ha aggiunto Valditara – orientata al futuro che riesca a contrastare la crisi educativa in Italia, le cui evidenze, già emerse da diversi anni si sono ulteriormente aggravate dopo la pandemia dando avvio ad un percorso virtuoso che dovrà favorire il superamento e i diversi gap esistenti di natura sociale e territoriale”.

“Mi impegnerò con i colleghi di governo perché, anche in presenza della crescente denatalità, la dotazione dei docenti possa rimanere invariata nei prossimi anni”.

“In questo orizzonte temporale – ha spiegato – le risorse che si libereranno dovranno consentire di recuperare spazi di efficienza e flessibilità per la riduzione della dispersione scolastica , l’istruzione degli adulti, interventi su situazioni di disagio”.

“La velocità dei cambiamenti nella società richiede uno sforzo corale affinché ci si doti di un capitale sociale capace di affrontare le difficili sfide del futuro. La scuola, quindi deve essere protagonista in questo processo , un luogo oltre che di formazione , di elaborazione di saperi dove un posto centrale sia assicurato alle competenze trasversali in grado di ridurre la distanza della formazione degli studenti dalle esigenze del mondo del lavoro”, spiega.

“In tale contesto – ha aggiunto – è evidente il ruolo fondamentale del docente, chiamato a coniugare continuamente i saperi con i cambiamenti e a fornire risposte promettenti per il successo dei processi formativi. Occorre quindi valorizzare adeguatamente le competenze del corpo docente per fare emergere le migliori pratiche in una dimensione condivisa e partecipata con comunità scolastiche e famiglie. Una corresponsabilità educativa che trasformi la scuola in un laboratorio permanente capace di ridare proprio alle comunità scolastiche il ruolo di protagonisti della vita sociale. In quest’ottica – ha sottolineato – intendo articolare il mio intervento soffermandomi su quegli aspetti che consentiranno di ridare dignità alla scuola , autorevolezza ai docenti e all’intera comunità professionale. Di valorizzare il merito facendo emergere il talento di ciascuno, affinché ciascuno studente possa inserirsi da protagonista nella vita”.

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