Decreto Scuola, ok del governo. Valditara: “Riforma reclutamento per idonei concorsi Pnrr e 2020. Norme contro diplomifici, oltre 800 milioni per gli asili nido” [VIDEO]

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Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al Decreto Scuola, un provvedimento che introduce misure urgenti per l’avvio dell’anno scolastico 2025/2026 e l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Tra le novità più rilevanti, spicca la stretta contro i diplomifici, istituti che rilasciano titoli di studio senza rispettare i requisiti previsti dalla legge. Il testo della bozza (documento, dunque, ancora provvisorio e suscettibile di variazioni), già visionato da Orizzonte Scuola, prevede anche un’integrazione delle graduatorie docenti con i candidati idonei non vincitori dei concorsi PNRR1 e PNRR2, purché abbiano raggiunto il punteggio minimo.

Docenti idonei non vincitori: nuove regole per le assunzioni

La norma prevede che gli idonei possano essere inseriti nelle graduatorie fino al 30% dei posti banditi, garantendo così una maggiore copertura delle cattedre vacanti. La bozza di provvedimento, all’articolo 2, ridefinisce le modalità di accesso all’insegnamento, puntando a snellire le procedure e garantire maggiore flessibilità nella copertura dei posti vacanti.

A partire dai concorsi banditi nel 2023, le graduatorie saranno integrate per un triennio con i candidati idonei che hanno superato la prova orale con il punteggio minimo, in misura non superiore al 30% dei posti messi a concorso. Gli elenchi saranno utilizzati per coprire i posti rimasti vacanti dopo le immissioni in ruolo ordinarie, nel rispetto dei limiti annuali di assunzione. L’attribuzione delle cattedre seguirà un ordine cronologico, dando priorità ai candidati in base alla data di pubblicazione della graduatoria. Inoltre, viene istituito un elenco regionale per i docenti idonei nei concorsi banditi dal 2020, valido a partire dall’anno scolastico 2026/2027, da utilizzare solo in caso di esaurimento delle graduatorie ordinarie.

Una novità rilevante riguarda la decadenza automatica dalla graduatoria per i docenti che non sottoscrivono il contratto entro cinque giorni dall’assegnazione della sede, o entro il 1° settembre se la nomina avviene dopo il 28 agosto. La mancata firma comporterà l’annullamento della posizione acquisita e l’esclusione da eventuali incarichi a tempo determinato per lo stesso anno scolastico. Tale misura punta a ridurre i casi di rinuncia tardiva, garantendo una gestione più efficiente delle risorse umane nelle scuole.

Elenchi regionali per i docenti e scadenze per le assunzioni PNRR

Il decreto introduce una novità significativa per il reclutamento del personale docente a partire dal 2026/2027. I candidati che hanno superato la prova orale di un concorso bandito dal 2020 in poi, per posto comune o sostegno, potranno essere inseriti in elenchi regionali aggiornabili annualmente. Le assunzioni avverranno solo dopo l’esaurimento delle graduatorie concorsuali e saranno gestite con una procedura rapida, tra il 28 agosto e il 1° settembre dell’anno di riferimento.

Per l’anno scolastico 2025/2026, invece, viene confermata la proroga delle assunzioni dai concorsi PNRR, con termine fissato al 31 dicembre 2025. Una misura necessaria per rispettare i target previsti dal PNRR e garantire la copertura dei posti vacanti. Intanto, prosegue la stretta sulle scuole paritarie: negli ultimi due anni, oltre 400 istituti hanno perso la parità, e il decreto inasprisce ulteriormente i controlli.

Limiti alle classi terminali e controlli rafforzati per le paritarie

Una delle novità più discusse riguarda le scuole paritarie, con l’introduzione di un tetto alle classi terminali collaterali. Per ogni indirizzo di studio già attivo, non potrà essere autorizzata più di una classe terminale aggiuntiva. La richiesta dovrà essere motivata dal gestore e approvata dall’Ufficio scolastico regionale, con documentazione presentata entro il 31 luglio dell’anno scolastico di riferimento.

Il provvedimento mira a contrastare il fenomeno delle scuole “fantasma” e a garantire maggiore trasparenza nel sistema dell’istruzione paritaria. Con queste misure, il Ministero dell’Istruzione e del Merito punta a rafforzare la qualità dell’offerta formativa, sia nel pubblico che nel privato, in linea con gli obiettivi del PNRR e con le esigenze di un sistema scolastico sempre più sotto la lente dei controlli.

Uno degli interventi più significativi riguarda la limitazione delle classi terminali aggiuntive. Le scuole paritarie potranno attivarne solo una per ogni indirizzo di studio già esistente, previa autorizzazione dell’Ufficio scolastico regionale. La richiesta dovrà essere presentata entro il 31 luglio dell’anno scolastico di riferimento, accompagnata da una documentazione motivata. L’obiettivo è porre fine alla cosiddetta “piramide rovesciata”, una situazione in cui gli istituti registrano un numero elevato di iscritti nelle classi finali e pochissimi in quelle iniziali. In assenza di autorizzazione, le scuole non potranno più accettare iscrizioni né avviare le lezioni in autonomia, come invece accade oggi grazie a provvedimenti cautelari che consentono agli studenti di sostenere comunque gli esami di Stato.

Esami di idoneità e digitalizzazione obbligatoria

Il decreto disciplina anche lo svolgimento degli esami di idoneità, stabilendo che uno studente potrà sostenerne al massimo due nello stesso anno scolastico. Se l’esame copre due anni, la commissione dovrà essere presieduta da un presidente esterno, designato dall’Ufficio scolastico regionale. Un decreto ministeriale, da emanare entro sessanta giorni, definirà le modalità di controllo per garantire la regolarità delle prove. Un altro fronte riguarda l’obbligo di digitalizzazione: le scuole paritarie dovranno adottare pagella elettronica, registro online e protocollo informatico, abbandonando definitivamente i supporti cartacei. Le ispezioni hanno infatti rilevato un uso ancora diffuso di documentazione analogica, che rende difficile verificare parametri fondamentali come la frequenza minima richiesta per l’ammissione agli scrutini.

Formazione dei docenti

Un altro capitolo importante riguarda la formazione degli insegnanti: 1 milione di euro, trasferiti dal Fondo nazionale per la lotta alla droga, saranno destinati a corsi sulla prevenzione delle dipendenze, sia da sostanze stupefacenti che da comportamenti a rischio legati all’uso eccessivo di social network, smartphone e giochi online. L’obiettivo è potenziare gli interventi educativi nelle scuole secondarie, con un focus sulla sensibilizzazione degli studenti.

Altri interventi

Altri interventi riguardano l’utilizzo di 820 milioni di euro per il piano asili nido, destinati in via prioritaria ai comuni con una copertura inferiore al 33%. I fondi, riconosciuti dalla Commissione Europea, derivano da un uso efficiente delle risorse PNRR e servono a compensare i rincari dovuti all’inflazione.

Spazio, poi, al fondo per i libri di testo (aumentato di un milione per il 2025 e tre per il 2026-2027). Infine si punta sugli Istituti Tecnici Superiori (ITS), destinando un milione all’internazionalizzazione, in linea con il Piano Mattei, per formare professionisti pronti a sostenere le imprese italiane anche all’estero.

NOTA BENE Si tratta di una bozza pertanto il testo e le informazioni sono ancora provvisorie e, dunque, suscettibili di variazioni.

Decreto Scuola approvato: idonei nelle graduatorie fino al 30% dei posti, stop 4 anni in 1 alle paritarie, welfare scolastico. Le principali novità. SCHEDA

La conferenza stampa del governo

Le parole del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara: “Deve partire già dal prossimo anno scolastico. Vogliamo una scuola seria, una scuola dove i diplomi non si regalano, vogliamo una scuola che sia all’altezza delle straordinarie potenzialità dei nostri giovani: quindi – ha spiegato il ministro al TG1 – con decreto legge la norma contro i diplomifici entrerà subito in vigore. Non sarà più possibile fare 4 anni in 1, è una misura che abbiamo fortemente voluto”.

“Abbiamo approvato il decreto per l’attuazione delle misure del Pnrr in materia di istruzione per l’avvio dell’anno scolastico 2025/26, contiene diverse norme importanti: l’articolo uno consente il raggiungimento di un importante target del Pnrr, la riforma dell’istruzione tecnica“, ha detto in conferenza stampa.

Sul fenomeno dei cosiddetti “diplomifici”, il ministro ha ricordato che “si è notevolmente ridotto anche grazie alle misure adottate lo scorso anno e anche grazie all’accordo con la guardia di finanza, con le nuove norme che andiamo ad approvare non sarà più possibile fare 4 anni in uno, ci sarà l’obbligo del registro elettronico, e per fare due anni in uno ci sarà una commissione di valutazione presieduta da un docente esterno”.

“Il dl introduce una riforma del reclutamento Pnrr particolarmente attesa, venendo incontro a 2 esigenze: dare l’opportunità di inserimento in graduatoria, e quindi di reclutamento, agli idonei dei concorsi Pnrr e del concorso 2020 non Pnrr, e venire incontro alle forti esigenze di reclutamento nelle aree del Paese che vedono un numero di candidati inferiore rispetto ai posti messi a concorso”, aggiunge.

“Lo schema è articolato – ha spiegato – si aggiunge la possibilità di reclutare sino al 30% degli idonei Pnrr e poi ulteriormente degli idonei al concorso 2020 o al concorso Pnrr provenienti da altre regioni”.

“Compiamo un passo decisivo per garantire la copertura completa delle cattedre con docenti competenti e stabili. La nostra azione mira, infatti, a ridurre al minimo il ricorso alle supplenze, aumentando al contempo la stabilità del sistema scolastico. I docenti idonei, che hanno superato i concorsi ma non hanno ottenuto il ruolo, ora potranno finalmente avere un’opportunità concreta di entrare in servizio, anche in regioni con forte carenza di personale”, ha dichiarato Valditara.

La riforma consente di utilizzare i candidati idonei dei concorsi Pnrr per coprire le cattedre rimaste vacanti a seguito di selezione, integrando le graduatorie con i docenti che hanno raggiunto almeno il punteggio minimo nelle prove concorsuali, fino a coprire il 30% dei posti banditi. Si prevede, inoltre, l’anticipazione dei tempi per la sottoscrizione dei contratti di lavoro, che avverrà prima della presa di servizio, permettendo di rendere disponibili i posti non assegnati già nell’anno scolastico in corso.

Nel dl “si rendono disponibili circa 820 milioni di euro per il nuovo piano per asili nido, che derivano dal riconoscimento, da parte della Commissione europea, dei maggiori costi sostenuti dallo Stato italiano a fronte dell’incremento inflattivo dei prezzi di realizzazione delle opere per gli asili e in ragione del mantenimento dei medesimi target iniziali”. 

“Fra l’altro nel bando avevamo introdotto dei criteri particolarmente innovativi e abbiamo dato la priorità a quei comuni che scendono sotto il la media del 33 % per la copertura del servizio degli asili nido”, ha aggiunto Valditara.

“Aumenta inoltre di 1 milione di euro, per l’anno 2025, e di 3 milioni di euro, per ciascuno degli anni 2026 e 2027, la dotazione dello stanziamento attualmente disponibile per la fornitura, gratuita o semigratuita, dei libri di testo a favore degli alunni più disagiati – ha concluso Valditara – E ancora è stata autorizzata la spesa di un milione di euro di 1 milione di euro per l’ampliamento dell’offerta formativa degli Its connessa ai processi di internazionalizzazione relativi al Piano Mattei. Un milione di euro, infine, andrà al bilancio del ministero dell’Istruzione e del Merito per la definizione di percorsi di formazione e informazione destinati ai docenti in materia di prevenzione dell’uso di sostanze stupefacenti, delle dipendenze comportamentali e del disagio giovanile”.

Il comunicato stampa del Ministero

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto-legge PNRR con una serie di misure strategiche per la scuola. Il decreto prevede, per contrastare il fenomeno dei diplomifici che in un anno ha fatto registrare un incremento delle revoche della parità del 10%, il divieto di costituire più di una classe quinta collaterale, l’impossibilità per le scuole di avviare le iscrizioni prima di essere autorizzate, l’obbligo dell’adozione del registro elettronico.

Si prevede, inoltre, che lo studente possa sostenere, nello stesso anno scolastico, gli esami di idoneità al massimo per i due anni di corso successivi a quello per il quale ha conseguito l’ammissione per effetto di scrutinio finale.

Il dl ha introdotto anche una riforma significativa del sistema di reclutamento dei docenti previsto dal PNRR, a seguito di un proficuo confronto con la Commissione europea sulla base dell’analisi dei primi due anni di applicazione del nuovo sistema.

La riforma consente di utilizzare i candidati idonei dei concorsi PNRR per coprire le cattedre rimaste vacanti a seguito di selezione, integrando le graduatorie con i docenti che hanno raggiunto almeno il punteggio minimo nelle prove concorsuali, fino a coprire il 30% dei posti banditi.

Si prevede, inoltre, l’anticipazione dei tempi per la sottoscrizione dei contratti di lavoro, che avverrà prima della presa di servizio, permettendo di rendere disponibili i posti non assegnati già nell’anno scolastico in corso.

Un ulteriore passo importante è l’istituzione di un elenco generale per la copertura delle cattedre vacanti, al quale potranno accedere tutti i docenti che hanno superato un concorso dal 2020, oltre agli idonei dei concorsi PNRR oltre la quota del 30%, con la possibilità di essere immessi in ruolo anche in regioni diverse da quella di svolgimento del concorso.

Si rendono, inoltre, disponibili circa 820 milioni di euro per il nuovo piano per asili nido, che derivano dal riconoscimento, da parte della Commissione europea, dei maggiori costi sostenuti dallo Stato italiano a fronte dell’incremento dei prezzi di realizzazione delle opere e in ragione del mantenimento dei medesimi target iniziali; si incrementa di 1 milione di euro, per l’anno 2025, e di 3 milioni di euro, per ciascuno degli anni 2026 e 2027, la dotazione dello stanziamento attualmente disponibile per la fornitura, gratuita o semigratuita, dei libri di testo a favore degli alunni più disagiati.

È stata autorizzata la spesa di un milione di euro di 1 milione di euro per l’ampliamento dell’offerta formativa degli ITS connessa ai processi di internazionalizzazione relativi al Piano Mattei.

Un milione di euro, infine, andrà al bilancio del Ministero dell’Istruzione e del Merito per la definizione di percorsi di formazione e informazione destinati ai docenti in materia di prevenzione dell’uso di sostanze stupefacenti, delle dipendenze comportamentali e del disagio giovanile.

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