Riapertura scuole, Draghi: “Almeno un mese in classe per tutti gli studenti. La Dad? Meglio che niente” [VIDEO]

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Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha tenuto una conferenza stampa presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio.

Il premier è stato affiancato dal coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, Franco Locatelli.

Le parole di Draghi: “Rischio di decessi per gli over 70, questa quindi la priorità. Le platee si allargano a sproposito. Con che coscienza la gente salta la lista? La disponibilità di vaccini non è calata, i numeri sono come prima di Pasqua, sta risalendo secondo il trend previsto. Non ho dubbio sul fatto che gli obiettivi vengano raggiunti”.

E ancora: “La disponibilità di vaccini che abbiamo in aprile permette di vaccinare chi ha più di 80 anni, in tutte le Regioni, e in parte chi ne ha più di 70. È venuto il momento di prendere decisioni sulle fasce di età per le vaccinazioni. Questo è al centro delle riaperture. Se riduciamo il rischio di morte nelle classi più esposte al rischio è chiaro che si riapre con più tranquillità. La disponibilità dei vaccini c’è e ora tocca al commissario che lavora bene. Il lavoro procede a spron battuto, ora si tratta di fare delle scelte. Bisogna procedere rapidamente nel nostro interesse ad avere un certificato vaccinale. Più che preoccuparsi delle complicazioni di carattere etico cominciamo a farlo”.

Poi: “Io voglio vedere le prossime settimane di riaperture, a cominciare dalle scuole. Obiettivo deve essere quello di dare ai ragazzi l’opportunità di almeno un mese in classe, chiudere assieme l’anno. Penso a un piano di riapertura delle fiere e degli eventi. Questo è il miglior messaggio di fiducia al paese. Stiamo guardando al futuro delle prossime settimane. Le riaperture dovranno esserci, non ho una data, ci stiamo pensando in questi giorni, dipende dall’andamento dei contagi e dei vaccini. Sulle riaperture conterà il dato sull’andamento delle vaccinazioni nelle classi a rischio”.

E ancora: “La cosa importante è prepararsi alla stagione turistica, non darla per abbandonata. I siti turistici sono prenotati dagli italiani, ma gli stranieri non ci sono ancora, bisogna annunciare che siamo pronti ad accogliere tutti i turisti che hanno un certificato vaccinale. Dobbiamo fare in fretta, è nostro interesse avere il pass. Poi risolveremo come evitare discriminazioni.  Sono molto incoraggiato dal clima che c’è: non si possono addossare responsabilità a una parte sola: gli eventi sono stati molto complicati. Ora la fase è dirimente. Vaccinare nelle classi più esposte al rischio è interesse delle regioni per aprire la loro economia in sicurezza. Dovremmo continuare vaccinarci anche negli anni a venire perché ci saranno delle varianti”.

Poi aggiunge: “L’anno trascorso è stato di depressione: la digitalizzazione sarebbe stata la via per fare il possibile nella nostra vita. Questo divario digitale segue anche il divario che c’è nel nostro Paese: penso alla dad che è meglio di niente, ma c’è un divario tra le varie parti d’Italia. Questa è una priorità del governo: figura nelle missione del Pnnr, è trasversale in molti progetti. Molti di questi non si possono fare senza questo passo in avanti nella Pubblica amministrazione. Il lavoro su questo punto è già cominciato”.

Le parole di Locatelli: “Il vaccino AstraZeneca ha un ruolo preciso e di grande utilità per i fragili. Ricordiamoci che le scelte considerate nella giornata di ieri fanno riferimento ad eventi trombotici rari in sedi inusuali, 86 casi su una platea di 25 milioni di vaccinati. Raccomandare un uso preferenziale di questo vaccino, ricordo approvato per gli over 18, risponde al duplice obiettivo di proteggere la popolazione fragile e quella dove l’incidenza dei casi è stata maggiore”. 

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