Diplomati magistrali, in Valle d’Aosta circa un centinaio temono per il proprio futuro

Il SAVT école pone per l’ennesima volta all’attenzione della politica l’annosa ed ormai surreale situazione dei diplomati magistrali entro l’anno scolastico 2001-2002.
In tutta Italia la vicenda riguarda oltre 43 mila persone che da anni svolgono il loro insegnamento nelle aule scolastiche di tutta la penisola e che aspirano alla stabilizzazione, ossia a poter trasformare i loro rapporti temporanei e reiterati di supplenza in un posto a ruolo, che garantirebbe a loro stessi ed alle loro famiglie la stabilità economica necessaria a progettare il loro futuro.
Da anni i diplomati magistrali stanno nel limbo dell’incertezza, tra il DPR del 2014 che ha riconosciuto il titolo di studio magistrale acquisito entro il 2002 abilitante e le aule di tribunale che hanno emesso sentenze sovente discordanti a seconda dei vari gradi di giudizio.
Le rivendicazioni e le speranze di questa categoria di lavoratori si scontra pesantemente con le legittime aspirazioni di chi dalla fine degli anni Novanta ad oggi ha conseguito o sta per conseguire la laurea in scienze della formazione primaria che permette di intraprendere la carriera di insegnate della scuola di base.
Tra sentenze, pareri dell’Avvocatura dello Stato, prese di posizioni sindacali e politiche, manifestazioni e scioperi finanche della fame, nelle nostre aule si ripercuote pesantemente l’assenza del decisore politico.
In Valle d’Aosta i precari diplomati magistrali interessati dai ricorsi sono oltre un centinaio ed hanno situazioni persino difformi tra loro, in quanto per alcuni vi è stata la sentenza definitiva di esclusione dalle graduatorie per la stabilizzazione ed altri non hanno ancora ottenuto la sentenza di merito, per cui rimangono inclusi in via provvisoria.
Il SAVT école vuole ribadire con forza ed urgenza la necessità che si dia una riposta politica che tenga conto dei diritti di tutte le parti coinvolte, non ultimi gli alunni e e le loro famiglie, su cui si ripercuote questo vorticoso susseguirsi di sentenze.
Il Sindacato autonomo valdostano ritiene che per questi lavoratori precari urge una risposta. In un momento storico in cui si parla di reddito di inclusione per chi non ha occupazione, noi chiediamo che sia riconosciuta la possibilità di svolgere dignitosamente e serenamente il proprio lavoro nelle aule scolastiche. Siglare un contratto di lavoro e non avere la certezza che la scadenza sia rispettata o meno ingenera nelle persone ansia ed incertezza sul proprio futuro, condizione per noi inaccettabile.
L’urgenza del nostro appello si fa ancora più forte visto il periodo di termine dell’anno scolastico. A breve l’amministrazione scolastica convocherà gli aspiranti per assegnare i posti e la pericolosa giostra delle supplenze sub iudice potrebbe ricominciare a discapito dell’intero sistema scuola.