Diplomati magistrale. In Toscana il M5S si muove in Consiglio regionale e sollecita Fedeli ad una soluzione

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A Ravenna i docenti diplomati si stanno riunendo in un gruppo sempre più compatto, collegato col movimento regionale e nazionale, che scenderà in piazza del Popolo il prossimo 3 febbraio dalle 10.30 per un presidio e un banchetto.

E’ quanto scrive Il Resto del Carlino.

Qualche giorno fa c’è stato anche un incontro aperto al pubblico alla Casa delle Donne: hanno partecipato un gruppo di insegnanti che ora stanno programmando come farsi sentire dalle autorità.

Il presidio, che si terrà anche a Rimini e a Parma nello stesso giorno, il 4 sarà a Bologna per l’assemblea nazionale e il 10 tornerà poi nel capoluogo di regione per una fiaccolata, fino allo sciopero nazionale programmato per il 23.

In occasione delle elezioni, i diplomati magistrali a rischio stanno pensando di incontrare diversi partiti in città per presentare la loro situazione.

Alcuni partiti, come il Il Movimento 5 Stelle, si stanno già occupando della questione a Pisa, come racconta Irene Galletti, consigliere regionale della Toscana e prima firmataria dell’atto all’ordine del giorno del Consiglio regionale di martedì prossimo.

“Queste docenti della scuola primaria sono in servizio, l’applicazione della sentenza significherebbe sconvolgere la vita loro e degli alunni cui è doveroso assicurare la continuità didattica” aggiunge la Cinque Stelle che sottolinea “è intollerabile che chi da tempo è il volto del servizio pubblico scolastico per centinaia di migliaia di bambini e bambine si trovi oggi costretto ad un eterno precariato da supplente. Sappiamo che la ministra Fedeli ha chiesto un parere all’avvocatura di Stato e attende lumi su come intervenire: le chiediamo di lasciare da parte gli impegni elettorali e tornare al ruolo che lo Stato ancora le assegna, sollecitando una risposta urgente e lavorando di conseguenza per una soluzione che non deve tardare ad arrivare. Capiremo martedì se la richiesta è solo del Movimento 5 Stelle o troverà consenso anche da parte dei partiti” conclude Galletti su gonews.it

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