Diplomati magistrale fuori da GaE, CUB: nuova graduatoria assunzione per chi ha 36 mesi servizio

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Comunicato CUB – Un’ordinanza della Cassazione sulla situazione delle diplomate magistrali che autorizza fondate preoccupazioni e richiede un rilancio della mobilitazione.

La recente sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione che riconosce
la legittimità formale, insistiamo sul termine “formale”, della sentenza
del Consiglio di Stato che nel 2017 ha negato il diritto all’accesso
alle graduatorie per il ruolo col diploma magistrale è potente conferma,
ad avviso della Cub Scuola Università Ricerca, il fatto che la reale
difesa dei diritti delle colleghe diplomate magistrali non può ridursi a
una serie infinita di vertenze legali utili solo a garantire l’attività
di chi si arricchisce producendo ricorsi e una politica governativa
basata sull’utilizzo del lavoro precario.

La Cub Scuola Università Ricerca e il movimento delle diplomate
magistrali hanno, negli anni passati, ottenuto concreti risultati solo
grazie alla mobilitazione diretta con presidi, manifestazioni che hanno
portato a Roma in diverse occasioni molte migliaia di colleghe e,
soprattutto, scioperi che, a più riprese, hanno bloccato centinaia di
scuole.

Basta pensare, per stare alla situazione recente, al fatto che, grazie
alla nostra mobilitazione, l’ultimo contratto sulla mobilità del
personale della scuola ha dovuto riconoscere il diritto alle diplomate
magistrali già immesse in ruolo di scegliere la scuola in cui già erano
in servizio nell’anno scolastico 2018/19 garantendo i diritti delle
lavoratrici alla continuità didattica e quello degli alunni e delle
famiglie a non subire un turbinoso cambiamento degli insegnanti.

Il rischio che oggi si corre è quello che le colleghe diplomate
magistrali vengano confinate nella cosiddetta graduatoria di II fascia
d’Istituto e utilizzate come forza lavoro utile per garantire le
supplenze in attesa di concorsi che, di regola, richiedono anni per
essere condotti a termine.

Il classico sistema che governi italiani utilizzano per fare cassa sulla
pelle dei precari.

La Cub Scuola Università Ricerca ritiene che l’unica soluzione credibile
rispetto ad una situazione inaccettabile come quella che si prospetta
sia la creazione di una graduatoria che permetta la graduale immissione
in ruolo di tutte le colleghe e i colleghi che hanno maturato 36 mesi di
servizio.

Quest’obiettivo, di conseguenza, sarà al centro della mobilitazione dei
lavoratori della scuola del prossimo autunno accanto alla lotta per
aumenti retributivi e per la difesa della scuola pubblica.

La CUB Scuola Università Ricerca propone a tutte le organizzazioni
sindacali non subalterne alla politica governativa, ai coordinamenti dei
precari e a quelli delle diplomate magistrali, a tutte le colleghe e a
tutti i colleghi di dar vita a una mobilitazione contro la
precarizzazione che culminerà nello sciopero unitario del sindacalismo
di base già deciso per il 25 ottobre.

Per la CUB Scuola Università Ricerca

Giulia Bertelli

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