Dimissioni Ministro: la solita pantomima? Lettera

Inviato da Anna Maria Mezzolla – Dal mondo della scuola non ci si erano fatte certo troppe illusioni, a dire il vero neanche poche, riguardo al nuovo decreto, ai nuovi contratti eccetera: che la politica quando parla di scuola simuli un interesse che non c’è e inventi novità o soluzioni che in realtà non esistono, è fatto acclarato.
Ne è un esempio l’insegnamento dell’educazione civica, declinata da quest’ultimo ministro come educazione alla sostenibilità ambientale: ci chiediamo se, quando si propagandano novità, la classe politica, Ministri, Sottosegretari, Parlamento, prendono atto di norme e documenti precedentemente prodotti e doverosamente già assimilati dal mondo della scuola.
A quanto pare no. Se si pretende di impressionare l’opinione pubblica con presunte novità, ciò che si percepisce all’interno del mondo della scuola, con un sentimento di stupore misto a rassegnazione, è il già detto, il ritrito, la parola vuota…La disattenzione al mondo della scuola costerà cara a questo Paese. Non riuscire a produrre una forma di reclutamento della classe docente che valorizzi la formazione sul campo nella giusta misura, quando in molte zone d’Italia la scuola è retta da precariato pluriennale è grave: lo Stato non può trattenere in bilancio le risorse per la stabilizzazione di questi lavoratori, come già stabilito da sentenze europee.
Il ministro si sarebbe dimesso. Sicuro che non si tratti della solita pantomima? Che le sue dimissioni rientrino o meno, cambierà comunque molto poco per il mondo della scuola, resiliente di fronte all’inerzia di una classe politica incapace di “prendere per le corna” i problemi.