Dimensionamento scolastico, Sardegna e Umbria contro Valditara: “Ricatto inaccettabile, approccio arrogante e privo di visione”

Scontro acceso tra la Regione Sardegna e il Ministero dell’Istruzione e del Merito sul piano di dimensionamento scolastico. L’assessora regionale Ilaria Portas ha definito la richiesta ministeriale di ulteriori tagli come un “ricatto bello e buono” e un “ennesimo schiaffo alle Regioni”, minacciando un ricorso contro il decreto.
La Sardegna, insieme ad altre regioni come Toscana, Emilia Romagna e Campania, non ha attuato le soppressioni e gli accorpamenti richiesti entro il 31 dicembre 2024, o ha applicato una riduzione inferiore ai parametri ministeriali. Il Ministero ha concesso ulteriori dieci giorni per l’adeguamento, promettendo premi alle Regioni che si conformeranno. “Le Regioni conoscono i propri territori e dovrebbero avere voce in capitolo”, ha ribadito Portas, contestando la rigidità dei parametri ministeriali.
“Un ricatto inaccettabile”
L’assessora Portas ha espresso la sua ferma contrarietà al metodo adottato dal Ministero, definendolo un’imposizione dall’alto che non tiene conto delle specificità territoriali. “Il Ministero ci chiedeva di accorpare 9 autonomie scolastiche. In Commissione Istruzione, con le altre regioni, abbiamo chiesto più volte al ministro che questi parametri fossero rivisti sulla base dei numeri reali”, ha dichiarato Portas. La richiesta di ulteriori tagli, a pochi giorni dall’inizio delle iscrizioni per l’anno scolastico 2025/26, viene considerata irragionevole e dannosa per le comunità scolastiche. L’assessora si è detta “pronta a impugnare” il decreto, sottolineando l’importanza di una maggiore autonomia regionale nella gestione del sistema scolastico.
Anche l’Umbria protesta: “Approccio arrogante e privo di visione”
Anche l’assessore all’Istruzione dell’Umbria, Fabio Barcaioli, si unisce al coro di proteste contro il Ministero. Barcaioli ha definito “inaccettabile” e “sintomatica di un approccio arrogante e privo di visione” la richiesta di eliminare due autonomie scolastiche in soli dieci giorni.
L’assessore umbro ha criticato duramente il tentativo di legare i tagli a un presunto “premio” in termini di aumento del personale, definendolo un “ricatto mascherato da incentivo“. Barcaioli ha sottolineato l’importanza di investire in risorse per migliorare le attività educative, ridurre il numero di alunni per classe e aumentare gli stipendi degli insegnanti, anziché proporre “tagli indiscriminati accompagnati da premi per pochi eletti”.
L’Umbria, in attesa della sentenza del TAR chiamata in causa dalla Campania, ha richiesto al Ministero il riconteggio delle autonomie scolastiche sulla base dei dati reali degli iscritti, che risultano superiori alle stime ministeriali.
Marche: “Può rappresentare prospettiva di stabilità”
Di diverso parere le Marche, tra le Regioni che possono avere misure agevolative: “E’ un’operazione volta anche a garantire ed incrementare posti di lavoro per insegnanti e personale Ata” commenta l’assessore all’Istruzione Chiara Biondi.
“Il dimensionamento può dunque rappresentare anche una prospettiva di crescita e di stabilità per le scuole e i territori coinvolti, permettendo di creare sinergie e rispondere in modo più efficace alle esigenze di studenti e famiglie” aggiunge la Regione.