Dimensionamento scolastico: un vicario per le scuole ridimensionate, stop a numero minimo studenti per istituire classe. 10 giorni di tempo per chi non è in regola. DECRETO in Gazzetta Ufficiale

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale, il decreto legge (n.1 del 16 gennaio 2025) riguardante il dimensionamento scolastico, in ottemperanza a quanto previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il provvedimento entra in vigore da venerdì 17 gennaio.
Per l’anno scolastico 2025/2026, le scuole delle regioni che avranno adottato la delibera di dimensionamento entro il 30 dicembre 2024 riceveranno ulteriori posizioni di esonero o semi-esonero dall’insegnamento. Un’iniezione di risorse pari a 3.597.000 euro per il 2025 e 5.395.000 euro per il 2026, che andrà a sostenere il processo di riorganizzazione.
Viene inoltre garantita la dotazione organica del personale ATA, escluso il profilo di direttore dei servizi generali e amministrativi, non inferiore a quella dell’anno scolastico 2024/2025. Per ridurre i divari territoriali e negli apprendimenti, i dirigenti degli uffici scolastici regionali potranno derogare al numero minimo di alunni per classe, favorendo l’istituzione di classi nelle aree interne, montane, isolane e con maggiore dispersione scolastica.
Dimensionamento entro 10 giorni per le Regioni inadempienti
Le regioni che non avranno provveduto al dimensionamento scolastico entro i termini previsti dovranno adottare la delibera entro 10 giorni dall’entrata in vigore del provvedimento (entro, dunque, il 27 gennaio, ndr).
Per il solo anno scolastico 2025/2026, queste regioni potranno attivare ulteriori autonomie scolastiche, fino al 2,99% del contingente di dirigenti scolastici e direttori dei servizi generali e amministrativi, senza incremento delle facoltà assunzionali o delle reggenze.
Qualora non si attivino ulteriori autonomie, si applicheranno le disposizioni del comma 83-quinquies, con le relative economie di spesa che andranno ad accrescere il limite di spesa previsto.
Il numero di autonomie attivate in deroga non sarà rilevante ai fini della mobilità e delle nomine in ruolo dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi.
Secondo il piano attuale, i numeri relativi a dirigenti scolastici e Dsga subiranno progressivamente un calo:
- 7.936 unità nel 2023-2024;
- 7.461 unità nel 2024-2025 (taglio di 475);
- 7.401 unità nel 2025-2026 (taglio di 60);
- 7.309 unità nel 2026-2027 (taglio di 92).
Proroga incarichi dirigenziali
Per garantire la continuità amministrativa e il raggiungimento degli obiettivi del PNRR, gli incarichi dirigenziali di livello generale degli Uffici scolastici regionali in scadenza entro il 30 giugno 2025 potranno essere prorogati. La proroga sarà valida fino al conferimento dei nuovi incarichi connessi alla riorganizzazione prevista dal DPCM del 30 ottobre 2024, n. 185. Infine, la regione Friuli-Venezia Giulia potrà attivare, per gli anni scolastici 2025/2026 e 2026/2027, ulteriori autonomie scolastiche per le scuole di lingua slovena, in deroga ai contingenti definiti, senza incremento di facoltà assunzionali o reggenze.
La posizione del Ministero
Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha dichiarato: “Con le misure odierne offriamo alle Regioni che dimensionano condizioni di maggior favore nella realizzazione del servizio. Nessun plesso verrà chiuso, ma vi sarà una scuola meglio organizzata e più vicina agli studenti”.