Dieci ragazzi sospettati di aver prodotto e diffuso immagini contraffatte di compagne di classe nude. Accade in Spagna

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In Spagna, nella piccola città di Almendralejo, un caso divampato sui social è diventato argomento di dibattito nazionale. Ragazzini tra i 12 e i 14 anni sono sospettati di aver utilizzato software di intelligenza artificiale per creare “deepfake” di nudi femminili, coinvolgendo più di venti ragazze di età compresa tra 11 e 17 anni.

Le immagini manipolate sono state diffuse su piattaforme come WhatsApp e Telegram.

Il caso ha coinvolto studenti di almeno tre scuole secondarie della città. Le vittime si sono accorte della situazione quando a scuola è iniziato il gossip. Alcuni dei sospettati che hanno compiuto 14 anni potrebbero affrontare accuse gravi, quali la produzione di materiale pedopornografico.

Dieci sono i sospettati fino ad ora; secondo le indagini ancora in corso, tre avrebbero creato le immagini e gli altri sette avrebbero contribuito alla loro diffusione.

La notizia ha guadagnato visibilità grazie a Míriam Al Adib, una ginecologa locale e influencer, che ha condiviso un video invitando le vittime e i loro genitori a sporgere denuncia. Più di venti denunce sono già state presentate e questo numero potrebbe ancora crescere. Alcune vittime mostrano segni di ansia e depressione e vi è stato anche un tentativo di estorsione online.

Il fenomeno del deepfake è in rapida crescita. Le applicazioni che consentono di crearli sono sempre più sofisticate, rendendo ancora più urgente affrontare le questioni etiche e di sicurezza ad esso associate.

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