Didattica integrata (online e presenza), scarica esempio di Curriculo di Educazione Fisica
In attesa delle strutture e degli arredi che il ministero dovrebbe recapitare a tutte le scuole italiane (fatti salvi i casi in cui sono state le stesse scuole, su fondi propri, o gli enti locali, a provvedervi), la scuola ha organizzato e pianificato l’avvio dell’anno scolastico che ha visto, già in molte realtà e regioni, le studentesse e gli studenti impegnati sia in didattica in presenza sia in didattica a distanza, la cosiddetta “didattica digitale integrata” prevista dal Piano scuola 2020-2021. Garantire, efficacemente, a tutti gli studenti l’accesso alle tecnologie, formare gli insegnanti e attrezzare in modo adeguato la scuola: sono le tre azioni indispensabili per evitare che la didattica digitale integrata allarghi i divari negli apprendimenti
Le risorse e la progettazione
È necessario, dunque, al di là del Piano sulla DDI o dello stesso Regolamento sulla DDI, fornire ai docenti e agli studenti risorse e spunti operativi, specie per chi non ha mai lavorato in modalità blended (in presenza e a distanza) e ha poca dimestichezza con il mondo digitale. Ciò, comunque, impone necessariamente una rivisitazione del modello curriculare sia disciplinare che verticale d’Istituto. Infatti, “l’introduzione della didattica a distanza, imposta dall’emergenza coronavirus, ha modificato in maniera significativa la metodologia didattico-educativa dell’insegnamento che ha inciso molto sul nuovo modo di apprendere e di “fare scuola” con le TIC. È cambiato l’ambiente di apprendimento ma non l’obiettivo degli insegnanti che è rimasto, comunque, quello di far acquisire conoscenze e sviluppare abilità e competenze” come afferma la professoressa Rosalba Cavarretta, docente di educazione motoria, autrice di pregevoli pubblicazioni scientifiche nel campo e tra queste la guida “In@zione” inerente alla programmazione per la secondaria di primo grado (distinta per classi) e pubblicata dalla De Agostini Scuola, nel 2018. Guida nata dalla voglia di dare una significativa svolta culturale e metodologica alla disciplina per lungo tempo trascurata, con la speranza che possa diventare un riferimento di programmazione comune. E continua la professoressa Rosalba Cavarretta, docente all’ICS Renato Guttuso di Carini (Pa) “pur ritenendo fermamente che andrebbe privilegiata la presenza a scuola di allievi e docenti, forte della mia esperienza positiva, ho voluto impostare il mio curricolo 2020, integrando la didattica in presenza con quella digitale (DDI), anche perché l’Educazione fisica, proprio per la peculiarità dei suoi nuclei tematici, si presta molto ad una simile integrazione”.
Il curriculo 2020 di educazione fisica, con DDI
Partendo dai nuclei fondanti della disciplina e facendo riferimento alle Indicazioni Nazionali del 2012, che costituiscono il punto di riferimento di ogni docente per la progettazione didattica, la professoressa Rosanna Cavarretta (dopo essere stata pluricampionessa regionale e nazionale di ginnastica aerobica, nel 2001 si è specializzata come istruttrice in “Total Body Workout” e nel 2003 ha conseguito il titolo più importante nel campo del fitness: il diploma di “Personal Trainer”), propone e ha individuato per ognuno di essi:
1. le Competenze chiave europee: sono quelle definite dal Consiglio europeo nel 2018, di cui tutti abbiamo bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, l’occupabilità, l’inclusione sociale, uno stile di vita sostenibile, una gestione della vita attenta alla salute e la cittadinanza attiva. Esse si sviluppano in una prospettiva di apprendimento permanente, dalla prima infanzia a tutta la vita adulta. Tali competenze sono promosse nell’ambito di tutte le attività di apprendimento, utilizzando e finalizzando opportunamente i contributi che ciascuna disciplina offre.
2. il Profilo delle competenze dello studente al termine del primo ciclo d’istruzione: è la descrizione delle competenze che lo studente deve dimostrare di possedere al termine del primo ciclo di istruzione, frutto di una continuità educativa e formativa.
3.i Traguardi per lo sviluppo delle competenze, da raggiungere in uscita nei tre ordini di scuola: aiutano gli insegnanti a finalizzare l’azione educativa.
4. gli Obiettivi disciplinari di apprendimento, distinti per classe: individuano le conoscenze e le abilità ritenuti indispensabili per il raggiungimento delle specifiche competenze attese.
I traguardi e gli obiettivi disciplinari
I traguardi e gli obiettivi disciplinari di apprendimento sono quelli finali che poi verranno selezionati e distinti per classe nelle progettazioni del percorso formativo. Nel curriculo che ha pensato la professoressa Rosalba Cavarretta, un’icona della sperimentazione didattica nell’ambito dell’educazione fisica, vengono specificati anche i contenuti, le attività, le metodologie, i mezzi, gli strumenti, le verifiche e la valutazione.
Alcuni suggerimenti per i “device”
Smartphone
Strumento digitale “minimo” per poter accedere alla DaD. Non è indicato per la dimensione non adeguata dello schermo, per le difficoltà di partecipazione ad “aule virtuali” e la produzione di contenuti.
Tablet
Strumento tecnico ottimale in un’ottica di lavoro in classe ‘multi-device’ (Bring your own device – BYOD) . Non è consigliabile come device ‘one to one’ (ovvero unico dispositivo in classe, uguale per tutti). Non è indicato quando è in casa l’unico strumento per l’accesso alla didattica on line. Potrebbe essere ottimale su alcuni tipi di consegne didattiche, ma non come strumento principale di lavoro o peggio come strumento unico.
Sul mercato sono reperibili Tablet Android di fascia bassa che destano forti perplessità circa la funzionalità per la didattica a distanza (versioni ‘ridotte’ e limitate del sistema operativo, impossibilità di aggiornamenti critici, ecc). Paiono nella sostanza inadeguati in relazione alle necessità della DaD, “a perdere” in brevissimo tempo.
PC portatile (laptop)
Rappresentano la soluzione probabilmente nota ai più. Occorre però tenere in considerazione alcuni aspetti. Devono essere macchine sufficientemente recenti perché possa funzionare adeguatamente l’ultimo sistema operativo. E’ indispensabile abbiano un processore adeguato e almeno 128 GB di unità di memoria a stato solido, ossia SSD (meglio evitare modelli dotati di disco rigido HDD, sicuramente più capiente ma oramai in dotazione a modelli per lo più obsoleti, parlando di macchine a basso prezzo). La macchina deve essere pensata per garantire l’accesso almeno alle funzionalità di base richieste dalla DaD: navigazione, accesso alla piattaforma e alle web app, editor di testi e di fogli di lavoro, rielaborazioni grafiche di base, riproduzione di contenuti audio video, accesso alle piattaforme degli editori dei testi in adozione. Si tratta di funzionalità di base nella dotazione standard di macchine sul mercato (non sui resti di magazzino), comunque integrabili con l’aggiunta di software open source.