Didattica digitale, l’esperto del Ministero: “Non è scuola, i ragazzi vanno risarciti con un vero ristoro formativo”

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La questione della didattica a distanza torna, in modo prepotente, di nuovo d’attualità con l’aumentare dei casi.

In un’intervista rilasciata a Umbria 24, Franco Lorenzoni, maestro di scuola elementare, esperto della task force messa in piedi da Patrizio Bianchi per il recupero degli apprendimenti (gli altri componenti sono Domenico Di Fatta e Andrea Morniroli), parla dei possibili effetti della didattica: “La Dad è carente, è una forma di non scuola. Certo ci sono state altre forme di apprendimento. A me, piacerebbe dare occasioni ai ragazzi per riflettere su quanto accaduto. Molti insegnanti l’hanno fatto. Come chi ha fatto redigere, a Roma, una sorta di ‘Decamerone’, con racconti giornalieri realizzati dai ragazzi, su suggerimento di un proprio compagno. Oppure l’invenzione di parole libere da cui sono emersi contenuti profondi. Ecco questa può essere una occasione per fare rimbalzare, l’intensità di quello che stanno vivendo, verso oggetti culturali, artistici, interrogando la scienza e la musica”.

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Dunque cosa fare? Lorenzoni chiede un ristoro per i nostri giovani, un vero risarcimento: “Sui figli e nipoti stiamo scaricando un debito pubblico di grosse proporzioni. Non possiamo che risarcirli con la migliore istruzione possibile”. 

Didattica a distanza, necessario un recupero degli apprendimenti a giugno? Le ripercussioni sulla didattica [DIRETTA Lunedì 1 marzo alle 15]

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