Didattica a distanza, Usr Emilia: occorre essere pronti in caso di stop lezioni per raggiungere tutti

Nota 11482 del 29 luglio 2020 dell’Ufficio scolastico regionale per l’Emilia Romagna: Dalla DaD alla DDP, didattica digitale in presenza. Riflessioni e materiali. La nota si collega al resto del materiale pubblicato dallo stesso Ufficio per la ripartenza della scuola a settembre.
Fornire infrastrutture e dotazioni a tutti gli allievi, non è sufficiente, sottolinea la nota, ponendosi ineludibilmente il problema dell’uso che di queste ne viene fatto.
I giovani mostrano grande propensione all’uso dei Social e altrettanta
incapacità di comprenderne i rischi; molti di loro che hanno computer, smartphone, ottimi collegamenti, ne fanno uso rischioso, senza rendersene pienamente conto.
Tra i compiti essenziali della scuola non c’è quindi soltanto l’alfabetizzazione digitale degli allievi, che pure costituisce un primo importante step, ma anche la costruzione di una saggezza digitale.
L’Usr mette poi in rilievo le difficoltà emerse con la chiusura delle scuole: nonostante gli sforzi, anche nei luoghi più attenti e tecnologicamente dotati, non è stato sempre possibile raggiungere adeguatamente tutti, e difficoltà sono state registrate specialmente per gli alunni disabili.
In vista dell’emanazione delle Linee Guida per la didattica digitale integrata da parte del ministero, l’Ufficio emiliano offre spunti di lavoro e di riflessione.
Innanzitutto, occorre essere pronti in caso di nuova sospensione delle lezioni (non necessariamente a livello nazionale e neppure regionale, ma magari in singoli territori in cui si verifichino cluster epidemici). Anche se si trattasse di soli 15 giorni di lockdown (il tempo medio di incubazione del virus), l’attività didattica, sospesa in presenza, dovrebbe automaticamente svolgersi a distanza. E dovrebbe già essere tutto predisposto affinché ciascun allievo, anche con disabilità o con bisogni educativi specifici, possa continuare il suo percorso di apprendimento. Condizione perché ciò possa trovare senso compiuto è che la didattica digitale divenga una costante dell’insegnamento in presenza. Fatto tesoro dell’esperienza pre e durante COVID-19 con la DaD, aggiunge l’Usr, vanno ripensati i modelli educativi e
didattici nella loro globalità, affinché le risorse offerte dal digitale non vengano depotenziate o addirittura annullate (come si è visto in alcune occasioni con le LIM, usate come semplici varianti della lavagna nera).