Didattica a distanza, un laboratorio per studenti diversamente abili cui può partecipare intera classe. “Io e il villaggio” di Chagall
La didattica a distanza che unisce tutti gli allievi nella stessa attività: il Laboratorio creativo sulle orme del magico CHAGALL
Il difficile momento di interruzione forzata di tutte le nostre attività che stiamo subendo a causa della pandemia dovuta al coronavirus ci porta a momenti di riflessione e di crescita inaspettati.
Infatti ho ricevuto da parte di una collega che insegna Italiano la richiesta che venga coinvolta l’intera classe alla prossima attività del Laboratorio creativo cui avevano sempre partecipato i 4 allievi diversamente abili che frequentano la seconda e la terza dell’Istituto Commerciale.
La rivoluzione di cui siamo vittime, nonostante le distanze precauzionali, ci avvicina moralmente e ci rende bisognosi di momenti di riflessione comune e di elaborazione che l’attività creativa sicuramente favorisce.
Perciò le nostre porte “virtuali” – che non sono mai state chiuse – adesso sono state veramente abbattute e una forte armonia connette tutti i ragazzi, un’intensa volontà di comunicare e di vivere dei momenti insieme sembra quasi riscoperta con un entusiasmo che fino al 24 febbraio tante volte non avvertivamo.
Sempre utilizzando la piattaforma “meet” della scuola la nostra ispirazione di oggi parte sulle ali delle pitture “magiche” di Chagall
Tempo complessivo per l’attività: 1 ora che si e’ svolta così.
Partiamo dall’autore che scopriamo oggi: Marc Chagall.
La biografia di questo pittore ci fa subito capire che siamo davanti a un personaggio complesso e cosmopolita: di famiglia ebraica, nasce in Russia il 7 luglio 1887 figlio di un commerciante di aringhe, vive un’infanzia difficile e dopo una gioventù complessa si trasferisce a Parigi dove finalmente può esprimersi come artista.
Nonostante sia lontano dalla sua terra Chagall nelle opere dipinge per tutta la vita i miti della Russia, le sue fiabe e i suoi “oggetti”.
Perciò nelle sue tele compaiono con stile fresco e infantile le mucche e i cavalli volanti, il gallo e le aringhe, i candelieri delle feste ebraiche, gli innamorati e i violinisti.
Il tutto in assenza di prospettiva, ignorando lo spazio e il tempo cioè immergendo persone, animali e cose in un’atmosfera di sogno.
Ecco il protagonista delle sue opere: il sogno.
Il confine intenso che ogni sera ci separa dalla realtà per alcune ore e ci immerge in un’atmosfera fantastica e irreale.
Adesso riflettiamo insieme e partiamo dall’osservazione del dipinto di Chagall “Io e il villaggio”
Protagonisti della tela sono due profili, quello a destra è probabilmente lo stesso autore rappresentato in verde, mentre quello a sinistra è quello di una mucca.
In questo “sogno sulla tela” l’autore enfatizza il legame con la sua terra e i lontani ricordi dell’infanzia in Russia.
La tela è piena di molte piccole figure : una donna, capovolta, un uomo con la falce, alcune case dritte e altre rovesciate e una chiesa disposte a cerchio
Usiamo internet per fare delle piccole ricerche su questo grande protagonista della pittura che ha vissuto i più grandi “momenti” del Novecento: la Prima Guerra Mondiale, la Rivoluzione Russa del 1917 e la Seconda Guerra Mondiale.
E’ molto interessante seguire dove Chagall ha affrontato la Prima Guerra Mondiale, scoprire il ruolo artistico che ha svolto durante la Rivoluzione d’Ottobre nella sua amata Russia e come ha subito le tragedie della seconda Guerra Mondiale.
Di seguito vi propongo la TAVOLA 1 – “TuttoChagall” dove potrete raccogliere la sintesi delle vostre ricerche che raccoglierò – come i disegni – nel “Libro dei disegni – marzo 2020”
al quale stiamo già lavorando dalla prima attività svolta sulla “Notte stellata” di VanGogh.
TAVOLA 1 – “TUTTOCHAGALL”
E adesso possiamo dedicarci a colorare come sempre la nostra opera seguendo il disegno di Chagall ma scegliendo i colori che più rispecchiano il nostro stato d’animo.
Dopo avere trovato le nostre emozioni nel disegno dobbiamo fermarci per una breve riflessione utilizzando le parole.
Poiché noi oggi viviamo in un periodo tanto complesso e doloroso che ci obbliga ad affrontare pesanti restrizioni di libertà, il sogno è uno dei pochi rifugi assolutamente sicuri in cui possiamo ripararci per ridurre ansia e stress.
Come sono i nostri sogni? Abbiamo paura di sognare o siamo felici di poterci allontanare da tutto? Cosa ricordiamo di avere sognato? Cerchiamo di sforzarci di ricordare.
Oppure – se crediamo di non ricordare nulla – scriviamo nella “tavola dei sogni” quello che vorremmo sognare.
Quello che vorremmo immaginare è altrettanto importante dei sogni vissuti davvero.
Ci possono essere invece alcuni di noi che ricordano sogni spaventosi, che portano turbamento e che ritornano.
Descriverli richiede un atto di coraggio ma sono sicura che molti di noi in questi giorni di isolamento e di tristezza avranno la forza di ricordare anche i sogni spaventosi – cioè avranno il coraggio di “affrontarli”.
Sarebbe molto bello potersi ritrovare a leggere alcuni sogni – belli o terribili – nel corso del nostro prossimo laboratorio creativo.
Il sogno è sempre una ricchezza della quale possiamo godere con i colori e con le parole.
Come sempre anche la TAVOLA DEI SOGNI entrerà a fare parte delle nostre attività che raccoglierò nel LIBRO DEI DISEGNI – MARZO 2020 che stiamo scrivendo insieme.
TAVOLA dei SOGNI – Chagall ”Io e il villaggio”
Immagini tratte da Flickr e disegnidacoloraregratis.it