Didattica a distanza, tutti promossi? Va bene, ma con i voti non truccati. Lettera

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inviata da Cristina Sbarra –  Come ci si sente bene con la didattica a distanza (detta DaD, quasi fosse il nostro babbo adottivo) ! Noi insegnanti che non udiamo le campanelle assordanti né gli schiamazzi degli studenti che si scaraventano fuori dalla porta, sia quel che sia il discorso che stavi loro facendo; e che viviamo serenamente senza ricevimenti genitori!

E loro studenti che non devono andare per forza in classe, talvolta a subire le angherie di qualche bullo, o di qualche insegnante…, ma che possono fare o non fare, dato che la connessione va e non va, e poi serve alla sorella, o alla mamma …!

Poi i video su youtube delle spiegazioni a senso unico e della didattica pseudo-laboratoriale, col racconto delle esperienze mai fatte, …

Poi i web meeting nelle aule virtuali, in cui discutere insieme sulla lezione o altro, con chi non ha il video ma fa altre cose, con chi si insinua e non è della classe (e la sicurezza?…), ma con tutti che mediamente si compiacciono perché si vedono, e finalmente si sorridono, in un momento purtroppo di solitudine assoluta.

Ma meglio che niente! Direte.

Certo, meglio che niente, e chi la fa è bravo, sia insegnante che studente.

Ma che poi tutto vada a buon fine, cioè che si appiattisca sul 6, sia per quelli che il sei se lo meritano, che per quelli che si meritano un due, forse è un po’ peggio.

Toccherà non bocciare e portare a settembre i sei con l’asterisco (questi meritavano meno, se non altro per l’impegno nella DAD che non c’era….)? E poi a settembre chi se la sentirà, eventualmente, di bocciarli?

Sarà un’amnistia per molti. Ma di sicuro una esperienza eccezionale, che li avrà fatti crescere, fortunatamente.

Ma sarà cresciuta la scuola italiana? E sarà davvero una crescita quella delle “mai più bocciature”?

Non sarà invece che a volte la bocciatura stessa può portare ad una crescita, per un ragazzo?

L’importante, qualunque cosa sarà, è che sia con onestà: che si diano i voti che si meritano, e che si esca col voto complessivo che ci si merita….senza truccare.

In questo senso, casomai, vorremmo “superare il voto”, signora ministra, come lei ci ha appena detto. Non con i voti truccati. Diamo anche la maturità a tutti, ma abbiamo il coraggio di scrivere nero su bianco che in fisica, o in inglese, o in matematica eri al ‘livello minimo’ (che sia un sei con l’asterisco o un giudizio apposito, ma in cui si capisca bene che non eri proprio ok…).

Ora più che mai abbiamo capito che la competenza e l’onestà possono farci superare le crisi.

Non i trucchi. Non le bugie.

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