Didattica a distanza, servono criteri uniformi per valutare le attività e disporre recupero. Ordine del giorno

Nell’ambito del Decreto Cura Italia, con un odg di maggioranza è stato chiesto al governo un impegno ulteriore per la didattica a distanza, con particolare attenzione ai bambini e agli adolescenti che versano in condizioni di maggiore fragilità socio economica.
Gli ordini del giorno sono due, uno presentato da Granato, Corrado, De Lucia, Angrisani, Romano, Vanin e l’altro da Granato, Perilli, Corrado, De Lucia, Angrisani, Montevecchi, Marilotti, Romano.
Il primo interviene sulla didattica a distanza, ritenendo che la nota del Capo dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione inviata alle scuole il 17 marzo 2020, con cui sono state rese note alcune prime indicazioni operative per le attività didattiche a distanza possa non rivelarsi esaustiva qualora l’anno scolastico debba concludersi senza il rientro a scuola.
Pertanto si impegna il Governo
- a individuare le misure più opportune per monitorare i risultati della didattica a distanza, sia in itinere sia ex post
- divulgando criteri uniformi maggiormente puntuali per la validazione dell’attività didattica e formativa svolta secondo tale modalit
- nonché per vigilare, altresì, affinché l’attività di direzione e coordinamento dei dirigenti scolastici, e dei relativi staff, sia svolta nel rispetto dei principi di imparzialità e buon andamento, in conformità con le deliberazioni degli organi collegiali consultivi, così da agevolare e consentire l’effettiva fruizione da parte di tutti gli studenti delle nuove modalità di apprendimento.
Con il secondo si chiede di garantire ai minori più a rischio di povertà educativa e dispersione scolastica l’eventuale pieno recupero delle attività educative e formative previste per l’anno scolastico 2019-2020, in vista dell’avvio dell’anno scolastico 2020-2021.
Difficoltà educative e fragilità, che spesso si accompagnano a condizioni di povertà, infatti, rendono per molti nuclei familiari estremamente complesso gestire i bambini durante l’inattività delle strutture scolastiche e sostenerli nello studio domestico, non potendo contare in questo periodo emergenziale neanche sul sostegno di tutte quelle attività educative e ricreative abitualmente messe in atto da cooperative, associazioni e altri enti, a favore dei bambini e ragazzi più svantaggiati.