Didattica a distanza: obbligatoria già da quest’anno, ma non significa 6 ore al giorno di videolezione

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Proviamo a fare chiarezza su quanto deciso ieri con l’approvazione del Decreto scuola che ha sistematizzato, dando forma di legge, la didattica a distanza rendendola obbligatoria. Facciamo chiarezza su cosa significa e comporterà per i docenti.

Cosa c’è scritto nel Decreto?

“In corrispondenza della sospensione – così recita il Decreto – il personale docente assicura comunque le prestazioni didattiche nelle modalità a distanza”.

Il termine assicurare trasforma la didattica a distanza in una modalità da utilizzare nel momento di emergenza “trasferendo – leggiamo nella relazione tecnica del Decreto – in modalità telematica l’attività delle istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione … al fine di garantire il diritto costituzionale all’apprendimento”.

Da quando entra in vigore?

Già da quest’anno, notizia confermataci anche da fonte ministeriale.

La stessa relazione tecnica, infatti, sottolinea che l’intervento legislativo che ha trasformato la didattica a distanza in obbligatoria sancisce “i comportamenti già posti in essere da tutte le istituzioni scolastiche, riguardanti lo svolgimento di ogni attività lavorativa, inclusa quella didattica, a distanza mediante strumentazione informatica, al fine di ridurre le occasioni di contagio”.

Non modifica, quindi, le modalità di erogazione della didattica a distanza già attuate dalle istituzioni scolastiche, semplicemente indica nell’e-learning lo strumento necessario per garantire il diritto all’istruzione sancito nella costituzione”.

Significa che devo svolgere le mie ore di servizio in video lezione?

No. Le indicazioni date dal Ministero nelle note dell’8 e 13 marzo sono ancora valide.

Ciò che si chiede è l’istituzione di un rapporto interattivo tra docenti e studenti che può avvenire sia in modo sincrono che asincrono.

In soldoni, si possono realizzare dirette, registrazioni o utilizzare dispense.

Sì a video lezioni, chat di gruppo etc, ma anche “trasmissione ragionata di materiali didattici, attraverso il caricamento degli stessi su piattaforme digitali e l’impiego dei registri di classe “. In questo articolo, cosa si intende per didattica a distanza

Concludiamo con le parole del Ministro dopo il varo del Decreto “La didattica a distanza ci ha aiutato a salvare l’anno scolastico. Non sostituisce e non potrà mai sostituire del tutto, ovviamente, la didattica in presenza. Ma era l’unica risposta possibile per non lasciare soli bambini e ragazzi e garantire loro il diritto allo studio previsto dalla Costituzione”.

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