Didattica a distanza, l’indagine: per i docenti “poteva andare molto peggio”

La didattica a distanza è stato il sistema di emergenza messo in atto dal governo per ovviare allo stop alla didattica in presenza. Il Laboratorio Adolescenza e Istituto di ricerca IARD – su un campione nazionale di 500 insegnanti delle scuole primarie e secondarie – ha svolto un’indagine online.
Oltre l’80% delle ore svolte (rispetto al normale calendario scolastico) secondo il 36% degli insegnanti; tra il 60 e l’80% per un ulteriore 30% degli insegnanti. Solo il 5,7% dei docenti ha affermato di essere riuscito a svolgere meno del 30% delle ore previste. Il 61% è riuscito a svolgere tutto o quasi tutto il programma previsto, mentre meno del 10% ha lamentato di essere riuscito a svolgerne meno della metà.
Circa la partecipazione degli studenti: “tutti o quasi” davanti al computer per il 75% degli insegnanti e meno della metà soltanto per il 5%. Le difficoltà iniziano con la “produzione di elaborati” da parte degli studenti: secondo il 61% dei prof delle superiori (ma 42,5% dei prof delle medie) tutti, o quasi tutti gli studenti hanno svolto i compiti assegnati.
I risultati variano, però, a seconda del tipo di scuola: sono certamente migliori (rispetto a ore, programmi e compiti svolti, e partecipazione) nelle scuole secondarie di secondo grado (scuole superiori) rispetto alle secondarie di primo grado (scuole medie). Tornano a migliorare leggermente – specialmente la partecipazione – nelle scuole primarie (elementari).
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La “lamentela” maggiore (e quasi unanime) degli insegnati (90,4%) è stata di aver lavorato troppo rispetto al normale.
Al di là di questo aspetto “sindacale”, tra gli handicap della didattica a distanza al primo posto c’è la mancanza di contatto con gli studenti (che diminuisce con l’aumentare del livello scolastico: 91% scuole elementari 77,6% scuole superiori).
A seguire, la difficoltà a ripensare le “verifiche” in un contesto che non poteva garantire che gli studenti non ricevessero aiuti.
Le difficoltà specificamente relative alla didattica hanno risentito del livello della scuola.
Pochi problemi nel gestire il momento della spiegazione online per i prof delle superiori, molte difficoltà a farlo, invece, nelle scuole elementari con bambini dall’altra parte dello schermo. L’aspetto più complesso è stato – per tutti – quello delle verifiche scritte, ma anche tenere alta l’attenzione della classe.
Tra gli effetti collaterali negativi della didattica a distanza – dal punto di vista fisico e psicologico – sedentarietà, bruciore agli occhi, stanchezza e stress sono stati i più “votati” dagli insegnanti. Meno del 50% ha lamentato ansia, senso di solitudine o depressione.