Didattica a distanza, i compiti per gli alunni assegnati con parsimonia. Lettera

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Inviata da Mario Bocola – Sulla didattica a distanza si continua a procedere per compartimenti stagni in quanto
la direttiva del Ministero dell’Istruzione non è chiara e univoca.

Non dice che tutti i docenti devono utilizzare una stessa metodologia. Per di più con l’assegnazione dei compiti agli alunni, i genitori controllare i propri figli se hanno effettivamente svolto i compiti assegnati, altrimenti la didattica a distanza non funziona e non produce alcun effetto.

Tutta la scuola italiana, da Nord a Sud, purtroppo, si è trovata catapultata in questa nuova realtà e meno male che ci sono le tecnologie informatiche
che vengono incontro alle diverse esigenze e, quindi, permettono ai docenti di “colloquiare” a distanza con gli alunni. Tuttavia se una istituzione scolastica decidesse di adottare una sola metodologia per la didattica a distanza tutti i docenti dovrebbero seguire la stessa linea soprattutto per non oberare di eccessivo lavoro le famiglie che dovrebbero seguire i figli.

Inoltre fare didattica a distanza non significa “massacrare” gli alunni di pagine e pagine da studiare e di elaborati da scrivere, oppure di una “quintalata” di esercizi da svolgere. Bisogna utilizzare una moderazione, altrimenti gli alunni non li eseguono tutti i compiti assegnati.

Non è necessario farsi prendere dalla foga di voler terminare la progettazione disciplinare a tutti i costi perché l’attività didattica è sospesa fino al 3 aprile a causa del coronavirus.

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