Didattica a distanza: come attivare gioia ed eccitazione, piccoli consigli

Ormai ogni docente è stato sommerso da corsi, webinar, testi sulla DAD e sulla DDI e articoli. Tutti pensano di sapere cosa noi docenti dobbiamo fare.
Ma sono veramente utili i consigli altrui o dobbiamo cercare prima di tutto noi con le nostre classi, virtuali e non, le soluzioni adeguate?
Le parole dell’anno a scuola
“Fasi sincrone, asincrone, lezione dialogata, forum, video, immagini,…” e chi più ne ha più ne metta di parole chiave.
E di nuove “app app app”, ne sentiamo 3 a settimana SCREENCAST O MATIC, WESCHOOL, CLIPCHAMP e di nuovi programmi anche?
Tutte presunte soluzioni ai nuovi mali della scuola a distanza.
Molti problemi nascono in aula e vengono dall’aula
La DAD, risolti i problemi tecnici, quando si possono risolvere, amplifica e ingigantisce quelle che sono le problematiche dell’aula, la DDI porta a ulteriori problematiche rispetto alla DAD ovviamente.
Molti problemi in DAD sono un’eredità di come lavoriamo in aula. Tante cose che facciamo in aula non sono sbagliate, ma a distanza sì purtroppo.
Un modello – AGES
Il modello AGES approfondisce sul piano neuroscientifico come apprendiamo e come la conoscenza e le capacità diventino un bagaglio permanente.
Impariamo quando:
- focalizziamo abbastanza a lungo l’attenzione sui contenuti
- assumiamo un ruolo attivo nel generare la conoscenza
- mettiamo in gioco le giuste emozioni
- e intervalliamo lo studio con delle pause ritornandovi più volte (apprendimento a spirale).
3 assunti di base del modello
- Possiamo mantenere la nostra attenzione solo per circa 20 minuti.
- Il multitasking inibisce l’apprendimento.
- Quando continuiamo a insegnare con la stessa modalità, l’attenzione degli studenti diminuisce rapidamente.
Attenzione: suscitare le giuste emozioni attiva l’ippocampo. L’eccitazione e la gioia coinvolgono gli studenti e contribuiscono a memorizzare le conoscenze, a raggiungere nuovi obiettivi e ad attivare nuove competenze.
Le emozioni negative invece possono fare il contrario.
Un allievo annoiato o arrabbiato non impara.
Un modo per attivare gioia ed eccitazione è introdurre un elemento di sana competizione tra gruppi.
Oppure è strategico, ad esempio, vedere uno spezzone di un film simpatico tra una fase e l’altra o far sentire la canzone preferita da qualche allievo o dalla classe, un tormentone di Sanremo dai!
Riguardate questi 2 spezzoni di Troisi e Benigni da Non ci resta che piangere e vi tirerete su il morale e leggerete più volentieri la fine dell’articolo:
Giachetti lo boccio (emblema comico dei peggiori docenti di un tempo in aula).
Fare del proprio meglio in ogni situazione
Lamentarsi non serve, o meglio fa bene a volte, ma non serve.
Il mestiere del docente si sa è difficile, bistrattato e criticato da tutti. E tutti pensano di poter fare meglio di noi professionisti.
E tutti gli informatici ci consigliano nuove app e programmi, ne ho visti a centinaia e non me ne viene in mente uno ora, come mai, boh!
Ma noi facciamo sempre e comunque del nostro meglio tutti i giorni per noi, per i nostri allievi per la nostra scuola, per la società che ne ha bisogno.
Allora:
- testiamo sempre i sistemi e le funzioni prima e, se si può, con qualche collega
- pubblichiamo in anticipo sulla piattaforma le varie fasi della lezione con i tempi
- organizziamo i materiali sulla piattaforma per temi o per settimane – sì ma prima facciamolo nelle cartelle del nostro PC e non teniamo tutto sulla scrivania
- fasi sincrone ridotte nella durata, al massimo 25-30 minuti
- nominare sempre i file con data e nome del file, perché gli allievi possano ritrovarli più facilmente nel computer
- la fase asincrona, specialmente a gruppi, va preparata nel dettaglio: ( sul piano tecnico ‘come collegarsi, che forum usare, …’; pedagogico?gruppi eterogeni o omogeni e spiegare perché’; didattico ‘consegna chiara e se necessario specificarla in sottofasi fare A, poi B, poi C’)
- – condividere i lavori di tutti, quando si può (socio-costruttivismo o buonsenso?)
- presentazioni dei lavori a gruppi da diluire su varie settimane; 2 o 3 presentazioni a settimana al massimo per non annoiare
- fare divertire 3 volte la classe ad ogni lezione, meglio se tra una fase e l’altra
- divertirsi anche noi, magari!