Didattica a distanza: attenzione alla motricità, alle percezioni e alla memoria

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La Didattica a Distanza continua a rimodulare il modo di fare e di approcciarsi alla didattica di tutti gli insegnanti italiani. Il focus odierno sarà posto sulla dislessia e sulla disgrafia, intese esse come globale fenomeno dei Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA).

Costituiscono, infatti, una sindrome disprassica a base neuromotoria che disturba le prestazioni umane che si devono eseguire coordinatamente in sequenza nel tempo e nello spazio e, soprattutto, da sinistra a destra. Essa interessa gran parte delle funzioni esecutive umane che, tuttavia, si rendono particolarmente evidenti nella lettura, nella scrittura, nel calcolo e nella comprensione dei problemi matematici.

“D’altra parte, i DSA – precisa il prof. Piero Crispiani, docente di Didattica e pedagogia speciale all’Università di Macerata – coinvolgono diffusamente altre aree funzionali come la motricità, la percezione, la memoria, il linguaggio, il pensiero, ecc. nelle loro manifestazioni sequenziali o simultanee e coordinate (sinestesiche!). Tali funzioni, che mostrano sempre qualche compromissione, soprattutto se osservate nelle prestazioni rapide o in condizione di stanchezza o di pressione emotiva, costituiscono i sintomi secondari dei DSA”.

È evidente, dunque, che il fenomeno in un momento nel quale la didattica viene erogata a distanza, necessità di un impegno supplementare dei docenti specie nel caso di alunni con DSA certificati e per i quali, naturalmente, è stato elaborato e predisposto un PDP. Premesso che, nel caso di specie, è naturale che si debba provvedere, comunque, ad una ri-progettazione del percorso educativo e formativo, anche in ragione della poliedrica modalità d’intervento, d’approccio e di metodologie utilizzate.

Il disturbo del linguaggio nelle componenti motorie e sequenziali

Per agire – come si legge nel volume di Piero Crispiani, et altri, titolato “La motricità, le percezioni e la memoria” delle “Edizioni Junior” – non bisogna necessariamente scordare che il linguaggio vi è disturbato “nelle sue componenti motorie e sequenziali, quindi nelle strutture spazio-temporali, tali che si manifestano nella pronuncia di parole lunghe (trisillabi e oltre), nelle inversioni di lettere o di sillabe nelle parole, o nella insufficiente o errata struttura sintattica, nelle difficoltà nel parlare rapido e molto prolungato (anche nelle filastrocche), o nel parlare in sinestesia con altre azioni”.

Per sinestesia si intende una concentrazione, simultaneità coordinata di almeno due azioni motorie, percettive, senso-motorie, linguistiche, linguistiche-motorie. Ovvero, una funzione spontanea ed organizzata che può presentarsi anche in forme disturbate, per deficit di una componente o per disordine del loro coordinamento, dando luogo a disturbi coordinativi, cognitivi, prussici, di apprendimento. A volte sono presenti anche dislalie. Dislessia e disgrafia non consistono in un disturbo primariamente neuro-linguistico nel senso di simbolico o semantico (di associazione suono-segno), bensì riguardano il linguaggio nelle sue componenti prassiche (sequenziali e motorie)”.

Siamo nella fattispecie di una condizione globale, o parzialmente pervasiva, non settoriale, che vede la compresenza, seppur a diverso livello di intensità e di persistenza, di diversi stati:

  • dislessia;
  • disgrafia;
  • disortografia;
  • discalculia;
  • disprassie (disordini delle funzioni esecutive motorie, percettive, linguistiche, mnestiche, ecc.);
  • disordini spaziali;
  • disordini temporali;
  • disordini motori;
  • forme di disordine della lateralità (ad esempio: dominanza in ritardo fisiologico, dominanza contrariata, dominanza con interferenze e dominanza destra ma orientata a sinistra. Il mancinismo, pur non essendo una forma di dislateralità, può dar luogo a DSA, poiché può disturbare, soprattutto quando non è “puro”, i circuiti neurologici interemisferici, l’organizzazione spazio-temporale, le strutture della “successione”;
  • disordini della memoria sequenziale (o memoria d’ordine);
  • disordini del linguaggio.

Sintomi, componenti, requisiti

“A corredo dei sintomi primari dei DSA – scrivono Crispiani, Bitti, Esposito, Fiorillo, Gulli e Mignanelli- che si individuano come Sintomi primari della dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia, si osserva una lista di sintomi secondari a carico delle seguenti aree funzionali”.

Sintomi secondari del DSA

Ma quali sono i sintomi secondari del DSA?

Ecco i disturbi a carico di:

  • Organizzazione spazio-temporale.
  • Orientamento spaziale (riconoscimento della collocazione di fonti sonore o luminose o termiche, della
  • loro provenienza).
  • Coordinazione motoria e psicomotoria (in condizioni normali o veloci).
  • Sintesi percettive.
  • Memoria di sequenza.
  • Lavoro sinistra-destra.
  • Fonazione.
  • Fluidità verbale.
  • Calcolo orale.
  • Dislateralità presente o pregressa.
  • Grafo-motricità.

Il Trattamento CO.CLI.T.E., di Crispiani, sulla lettura e sulla scrittura

Il professore Piero Crispiani evidenzia che “tali sintomi, che si connotano sul piano qualitativo e pertanto meglio si riconoscono come disordini (non deficit) e che generano condizioni di diversità, costituiscono ad un tempo i fattori, o le componenti funzionali, delle prestazioni del leggere e dello scrivere, pertanto il Trattamento CO.CLI.T.E. lavora sia sulla lettura e sulla scrittura nelle loro manifestazioni critiche (le dislessie e le disgrafie), sia sulle componenti, o requisiti, che sostengono il leggere e lo scrivere”.

Trattamento, approccio, strategia

All’interno del Sistema CO.CLI.T.E., voluto da Piero Crispiani, prende il via la Clinica della Dislessia e Disgrafia (CLIDD) secondo le seguenti modalità:

Trattamento: di tipo pedagogico/educativo.

Approccio: ecologico, multidimensionale, alla totalità delle aree funzionali coinvolte;

Strategia: cognitivo-dinamica, volta alla abilitazione dei principali processi mentali che regolano le

azioni del leggere e dello scrivere e che risultano in difficoltà in questa sindrome.

È importante sottolineare che:

“A. Il metodo è cognitivo/cognitivista poiché sollecita la funzionalità dei processi organizzativi e coordinativi dell’agire umano (la cognition), l’attiva presenza della mente e della consapevolezza, l’autoanalisi, l’autocontrollo/autoregolazione, la comprensione del senso del lavoro, la valutazione dei propri guadagni funzionali, la valorizzazione delle risorse personali e delle soggettualità dell’educatore.

B. Il metodo è dinamico poiché sollecita i dinamismi del leggere e dello scrivere, il loro procedere nel tempo e nello spazio con la giusta fluidità attraverso l’efficienza dei necessari automatismi.

Successioni, Automatismi e Fluidità costituiscono gli indicatori principali del metodo, il Polo SAF.

Favorendo la fluidità (velocità, continuità, comprensione) questa modalità strategica si configura come Metodo ecologico-dinamico. Le azioni qui presentate, favoriscono l’attivazione di automatismi ed esecuzioni fluide delle sequenze di schemi, quindi delle successioni. Si lavora pertanto nella Motricità (Azione 2), Percezione (Azione 3) e Memoria (Azione 4) per la costruzione ed il mantenimento di:

a. sequenze;

b. fluidità;

c. automatismi;

d. sinestesie…

funzionali agli apprendimenti di lettura, scrittura, calcolo, problemi”.

Un esempio da attivare in modalità DaD: sequenze schemi semplici

Il professore Filippo Nobile, docente di Scienze Umane, in un liceo friulano, suggerisce delle “sequenze di schemi semplici” da realizzare a casa in modalità DaD, senza particolari difficoltà e seguendo il metodo CO.CLI.TE.

Intanto, per iniziare, delle sequenze per gli arti superiori.

Esegui, poi ripeti in modo rapido.

1. Dalla stazione eretta

a. Inspirare, braccia in alto, avanti, a candeliere, espirare

b. Mani alle spalle, circondurre le braccia di seguito:

  • una volta in avanti ed una volta indietro;
  • due volte in avanti ed una indietro;
  • due volte in avanti e due indietro, poi tre, quattro, cinque volte.

c. Braccia lungo i fianchi, circondurre di seguito:

  • due volte in avanti e due indietro, poi tre, quattro, cinque volte;
  • due volte in avanti ed una indietro;
  • -tre volte in avanti e due indietro.

d. Elevare contemporaneamente un braccio in alto ed uno in fuori, prima da un lato, poi dall’altro, di seguito.

e. Inspirando portare la mano destra al petto e la sinistra alla nuca, poi espirando alternare (mano sinistra al petto e destra alla nuca).

2. Camminando (in avanti o sul posto) di seguito

a. Elevare contemporaneamente un braccio in alto ed uno in fuori, prima da un lato poi dall’altro, di seguito.

b. Portare la mano destra al petto e la sinistra alla nuca, poi alternare.

c. Sequenza: mani in alto, in basso, alle spalle, ai fianchi, di seguito.

– due volte in avanti e due indietro;

– una volta in avanti e due indietro;

– due volte in avanti e tre indietro;

– tre volte in avanti e una indietro;

– due volte in avanti, una indietro e una in avanti (tre consegne);

una volta in avanti, tre indietro e due in avanti;

d. Circondurre le braccia;

e. Braccia alle spalle, spingere in alto un braccio, in sequenza;

  • due volte il sinistro, una il destro;
  • tre volte il sinistro, due il destro;
  • Quattro volte il sinistro, tre il destro;
  • tre volte il sinistro, una il destro;

f. Mani ai fianchi, battere le mani come da sequenza, di seguito:

  • una volta in avanti, una indietro;
  • due volte in avanti, una indietro;
  • quattro volte in avanti, due indietro;
  • due volte in avanti, tre indietro;
  • una volta in avanti, due indietro e due in avanti (tre consegne);
  • tre volte in avanti, una indietro e una in avanti;

g. Da braccia lunghe, slanciare in alto in sequenza, di seguito:

  • una volta in avanti, una in fuori;
  • due volte in avanti, una in fuori;
  • due volte in fuori, una in avanti;
  • una volta in fuori, tre in avanti;
  • una volta in avanti, due in fuori e due in avanti (tre consegne);
  • due volte in fuori, una in avanti e due in fuori;

h. Da mani al petto, allungare il braccio sinistro o il destro, in sequenza, di seguito:

  • due volte il sinistro, una il destro;
  • tre volte il sinistro, due il destro;
  • quattro volte il sinistro, tre il destro;
  • tre volte il sinistro, una il destro;
  • due volte il sinistro, una il destro, due il sinistro (tre consegne).

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