Didattica a distanza. Anief: con il contratto integrativo addio alla jungla del primo lockdown, largo al diritto all’istruzione ma anche alla disconnessione

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Comunicato Anief – Il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato l’ipotesi di contratto per la didattica digitale integrata sulle modalità e i criteri con cui effettuare l’attività a distanza, sottoscritto dalla maggioranza dei sindacati rappresentativi, tra cui l’Anief.

In contemporanea, sempre il MI ha inviato alle Istituzioni scolastiche la nota n. 2002 contenente le indicazioni operative relative all’applicazione dell’ipotesi contrattuale. Il provvedimento normativo – da adottare fino al perdurare dello stato di emergenza sanitaria nei casi di mancata didattica in presenza – è stato commentato da Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: nel corso di una intervista alla testata Teleborsa, il sindacalista autonomo ha detto che “l’incremento dei contagi sta portando ad un aumento della didattica a distanza, per attuare la quale c’è un contratto integrativo, sottoscritto anche da Anief, che in maniera semplice e chiara è andato ad introdurre delle norme sulla dad, ad attuare il diritto al lavoro e alla disconnessione del personale scolastico, ma soprattutto permette di soddisfare il diritto all’istruzione dei nostri studenti”.

Marcello Pacifico ha ribadito l’importanza di non ritrovarsi ad attuare la didattica a distanza senza alcun riferimento normativo, che avrebbe dato il la anche a un impegno continuo, h24, dei lavoratori della scuola per supportare i loro alunni: “Il contratto della didattica digitale integrata è un contratto integrativo che – ha ricordato il presidente Anief – serve soprattutto a dare delle certezze, demandando alla centralità degli organi collegiali delle scuole, i quali sono gli organi che decidono chi ha bisogno di mezzi informatici, ha bisogno di svolgere corsi di formazione, di intervenire se e come gli studenti vanno dotati di strumenti adeguati. Tutto ciò viene rimandato a questi organi, anche per gestire gli alunni con handicap certificato: è verso di loro si deve concentrare la nostra attenzione. La bandiera dell’integrazione va infatti portata avanti anche con la didattica integrata”.

Ricordando le indicazioni specifiche per gli alunni disabili, Pacifico ha detto che “la barriera dell’integrazione e il diritto all’inclusione vanno realizzate anche con prassi da attuare nelle nostre scuole e classi. Una classe che oggi è virtuale” e quindi “servono soluzioni alternative e compensative che possano consentire, anche dopo il Covid, il recupero di quei mancati apprendimenti che avvengano nelle dinamiche del gruppo-classe, con gli studenti e tutti gli insegnanti, anche di sostegno che sono docenti della classe”.

Il sindacalista a capo dell’organizzazione rappresentativa Anief ha detto che mai come in questo momento occorre pensare “al diritto alla vita e alla salute”, senza dimenticare che “c’è anche il diritto all’istruzione. Come va salvaguardato il diritto del personale precario, che chiede di vedere riconosciute” le sue prerogative indispensabili per operare al meglio: stiamo parlando di docenti e personale Ata che “stanno lavorando senza card e strumenti adeguati, ma sempre con un alto senso dello Stato”.

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