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Dichiarazione precompilata, boom delle spese scolastiche: informazioni aumentate a 6,5 milioni

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La dichiarazione precompilata è stata pubblicata e messa a disposizione online dall’Agenzia delle Entrate dal primo pomeriggio di ieri, martedì 2 maggio.

Contribuenti e intermediari stanno ora verificando i dati forniti, in attesa di apportare modifiche o accettare il modello 730 o Redditi a partire dall’11 maggio.

Tra le novità di quest’anno, segnala Il Sole 24 Ore, si registra un notevole incremento delle spese scolastiche. L’invio dei dati, facoltativo nelle due edizioni precedenti, è diventato obbligatorio per gli oneri sostenuti nell’anno d’imposta 2022 per gli istituti scolastici e gli enti locali. Di conseguenza, le informazioni trasmesse all’Agenzia delle Entrate sono aumentate da 457.000 a 6,5 milioni.

Dalle prime analisi dei 730 emerge che talvolta l’importo delle spese scolastiche è stato inserito nel prospetto informativo di entrambi i genitori (e non nella precompilata) poiché “non è sempre specificato il soggetto che ha sostenuto la spesa”, come indicato nel prospetto stesso, sebbene il pagamento sia avvenuto tramite il sistema PagoInRete. In alcuni casi, manca l’importo della retta della mensa scolastica (ad esempio, quando il servizio è fornito da una società privata esterna).

Per i figli fiscalmente a carico, è necessario verificare la percentuale di ripartizione tra i genitori (solitamente 50%) e il numero di mesi per i quali è riconosciuta la detrazione. Con l’introduzione dell’assegno unico a partire dal 1° marzo 2022, la cifra indicata nel modello PDF precompilato deve essere “2” (riferita a gennaio e febbraio), più le eventuali altre mensilità per i figli di 21 anni o più, che dispongono di una casella dedicata.

Alcune utili indicazioni

A partire da giovedì 11 maggio sarà consentito accettare, modificare e inviare il modello 730 e il modello Redditi.

La stagione delle dichiarazioni si concluderà il 2 ottobre per coloro che inviano il modello 730 direttamente tramite l’applicazione web e il 30 novembre per chi utilizza il modello Redditi precompilato.

Per quanto concerne la delega, la possibilità di assegnare la compilazione della dichiarazione precompilata a un parente o a una persona di fiducia viene ulteriormente ampliata. Per farlo, sarà sufficiente accedere all’area riservata sul sito dell’Agenzia e concedere la delega anche per l’utilizzo degli altri servizi online di interesse.  Questa innovazione è stata introdotta per agevolare coloro che, pur possedendo le credenziali per accedere all’area riservata – SPID, Carta d’Identità Elettronica (CIE) o Carta Nazionale dei Servizi (CNS) – non hanno familiarità con le funzionalità web o non possono gestirle autonomamente. In alternativa, è possibile autorizzare la persona di fiducia mediante una videochiamata con un funzionario delle Entrate. Questi due metodi si aggiungono a quelli già attivi dall’anno precedente, come l’invio di una PEC o la presentazione della richiesta presso qualsiasi ufficio dell’Agenzia.

Per quanto riguarda le richieste tramite posta elettronica certificata, queste potranno essere inviate anche dalla casella PEC della persona di fiducia (non solo da quella del delegante). Inoltre, il periodo di validità della delega viene esteso: su richiesta del contribuente, essa potrà essere valida fino a tre annualità.

Per accedere alla dichiarazione precompilata, i requisiti rimangono gli stessi degli anni precedenti. Per visualizzare e scaricare la dichiarazione, è necessario accedere alla propria area riservata tramite SPID, Carta d’Identità Elettronica (CIE) o Carta Nazionale dei Servizi (CNS). In generale, il modello 730 precompilato è predisposto per i contribuenti che, nell’anno d’imposta precedente, hanno percepito redditi da lavoro dipendente e assimilati.

Cresce ulteriormente il numero di dati trasmessi all’Agenzia, che quest’anno supera 1,3 miliardi di unità (+8% rispetto al 2022). Di questi, oltre un miliardo (l’80% del totale) riguarda spese sanitarie. Seguono premi assicurativi (99 milioni), certificazioni uniche di lavoratori dipendenti e autonomi (73 milioni), bonifici per ristrutturazioni (11 milioni), dati relativi agli interessi passivi sui mutui (8,5 milioni) e spese scolastiche (6,5 milioni).

Il modello 730 è conveniente poiché il contribuente non deve eseguire calcoli e riceve il rimborso dell’imposta direttamente nel proprio stipendio o nella pensione. Nel caso in cui il contribuente debba versare delle somme, queste verranno trattenute dalla retribuzione o dalla pensione.

Vi sono anche numerosi vantaggi riguardo ai controlli. Nel caso di presentazione diretta o al sostituto d’imposta senza modifiche, non saranno effettuati controlli documentali sugli oneri detraibili e deducibili. Se il contribuente ha apportato modifiche, i controlli verranno eseguiti solo sui documenti che ne hanno determinato tali. Se, invece, il modello 730 precompilato viene presentato senza modifiche tramite Caf o professionista, non è previsto il controllo formale sui dati relativi agli oneri forniti da soggetti terzi. Tuttavia, in presenza di modifiche sostanziali, i controlli documentali saranno effettuati nei confronti del Caf o del professionista, anche sugli oneri detraibili e deducibili che sono stati comunicati all’Agenzia.

Per quanto riguarda rimborsi, trattenute e pagamenti, a partire dal mese di luglio, il datore di lavoro o l’ente pensionistico deve effettuare i rimborsi relativi all’IRPEF e alla cedolare secca o trattenere le somme o le rate dovute a titolo di saldo e primo acconto relativi all’IRPEF e alla cedolare secca, di addizionali regionali e comunali all’IRPEF, di acconto del 20% su taluni redditi soggetti a tassazione separata e di acconto all’addizionale comunale all’IRPEF. Per i pensionati, queste operazioni saranno effettuate a partire dal mese di agosto o di settembre. A novembre, invece, verrà effettuata la trattenuta delle somme dovute a titolo di seconda o unica rata di acconto relativo all’IRPEF e alla cedolare secca.

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