Il dialogo, un luogo abitato da persone. Riflettiamo sulla rabbia insieme a Verdolina

Come è ormai noto a chi ci segue, noi di A scuola di emozioni non perdiamo occasione per parlare di “dialogo”. Di quanto è importante per instaurare delle relazioni umane degne di questo nome, ma anche di quanto è centrale nello sviluppo della nostra identità personale, perché, e su questo proprio non c’è alcun dubbio, organizzare un discorso per esprimere a chi ci è di fronte quello che sentiamo dentro è un modo tra i più efficaci per organizzare il nostro ambiente interno e renderlo più chiaro innanzitutto a noi stessi.
Così, oggi, siamo andati a cercarci un po’ di definizioni di questa parola che tanto amiamo, di-a-lo-go, per soffermarci, insieme a voi, sul suo significato profondo e sulle sue sfumature. Quanto ci piacciono le sfumature di senso! Sono la ricchezza della nostra meravigliosa lingua, ne siamo convinti.
Da dove nasce questa parola? La risposta è abbastanza ovvia: dal greco, lo possiamo facilmente dedurre dalla componente logos, che – e questo lo sappiamo proprio tutti – significa “discorso”. Ma che vuol dire quel dia che la precede? Vuol dire “fra”, la proposizione che usiamo, in alternanza alla sua gemella “tra”, per indicare – tra le altre cose – una “posizione intermedia” tra più soggetti, una sorta di “spazio circoscritto”.
Bella questa composizione di elementi! Suggerisce l’idea di dialogo inteso come una specie di luogo, reale e figurato allo stesso tempo, in cui parole e frasi sono come fili, invisibili ma concreti, che connettono le persone.
Dopo aver indagato l’etimologia, il passaggio successivo è stato indagare i dizionari. Le definizioni che abbiamo trovato sono tutte ugualmente efficaci e chiariscono bene il concetto: una discussione aperta tra persone, una comunicazione volta a favorire la comprensione, a risolvere conflitti, a trovare accordi. Ma quella che più di tutte ci ha colpito è la proposta del dizionario del Corriere.
dialogo Possibilità, capacità di parlare l’un l’altro con confidenza e sincerità.
Una descrizione oggettivamente chiara ed efficace come le atre, ma c’è un motivo ben preciso per cui a noi di A scuola di emozioni piace tanto, e questo motivo risiede nell’intimità che vi aleggia, nell’accento che mette sulle condizioni in cui questo “parlare”, “discutere”, “dialogare” si verifica: la confidenza e la sincerità.
È questa la sfumatura di senso che vogliamo dare al dialogo, un discorso tra persone che si aprono le une alle altre con fiducia e desiderio di scoprirsi e farsi scoprire, raccontando il mondo attraverso se stesse. Soprattutto quando questo discorso avviene tra bambini e adulti e può diventare un ponte tra generazioni diverse, tra esperienze distanti eppure uguali, una occasione per trasmettere delle conoscenze, per educare.
Ed è sempre questa sfumatura di senso che dalle riflessioni teoriche di A scuola di emozioni trasportiamo, con convinzione, nella pratica della collana Occhicielo e nei suoi titoli che, con l’editore Edises, proponiamo. Nonché negli strumenti che traiamo dai nostri libri, per favorire il dialogo tra adulti e bambini, in famiglia, a scuola e ovunque ci sia il desiderio di creare delle relazioni difficili da spezzare.
Sulla scia di queste riflessioni, oggi vi segnaliamo l’uscita del quinto laboratorio ispirato alle avventure di Verdolina scopre il mondo, in particolare al capitolo dal titolo A volte è utile arrabbiarsi un po’.
L’attività che vi proponiamo con la collaborazione di Alessia de Falco di Portalebambini, che abbiamo chiamato Il mandala della rabbia, e che potete scaricare gratuitamente alla fine dell’articolo sul nostro blog, vuole sfruttare un’attività rilassante come colorare per riflettere insieme ai nostri piccoli e “dialogare” con loro sulle sfumature di questa emozione che, in alcuni casi, può diventare disturbante e invadente, perdendo il valore costruttivo che invece la anima e la rende tanto importante nella nostra vita.
E se ancora non conoscete le attività creative di Verdolina scopre il mondo, qui di seguito vi invitiamo a leggere gli articoli che abbiamo pubblicato sul nostro blog A scuola di emozioni, dedicati ai primi quattro capitoli del racconto Occhicielo, dai quali potrete scaricare gratuitamente le altrettante attività ispirate alle avventure della nostra tovaglia verde.