Di Menna: Il Governo affronti l’emergenza retribuzioni
red – L’OCSE ricorda al nostro paese: per migliorare la qualità dell’istruzione gli insegnanti vanno pagati di più.
red – L’OCSE ricorda al nostro paese: per migliorare la qualità dell’istruzione gli insegnanti vanno pagati di più.
Il Governo affronti l’emergenza retribuzioni – sostiene il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna, nel corso di una assemblea provinciale dei candidati della Uil Scuola di Salerno alle elezioni delle RSU – l’Europa continua a ripeterlo, l’Ocse torna sui dati delle retribuzioni
In Italia – commenta Di Menna – abbiamo una spesa per l’istruzione inferiore di 1,3 punti rispetto alla media Ocse. Stipendi del personale che, negli ultimi dieci anni, sono diminuiti di 1 punto percentuale rispetto a quelli percepiti nei paesi Ocse, che invece arrivano ad aumenti del 7%.
Un insegnante italiano di scuola primaria guadagna 25.160 euro, poco meno della la metà dei colleghi francesi (43.374 €) che sono i meglio pagati d’Europa. Al secondo posto i tedeschi (42.052 €) e poi gli inglesi (40.845 €).
Nella scuola secondaria di primo grado gli insegnanti italiani sono penultimo posto con 27.100 € seguiti solo dalla Grecia, dove lo stipendio è di 21.212 €. Primi i tedeschi che hanno uno stipendio quasi doppio rispetto agli italiani (48.534 €) e poi gli inglesi (46.231 €) e i francesi (45.729 €).
Serve un piano per l’istruzione che sposti risorse da spese improduttive, da sprechi , privilegi, a favore della scuola. Ciò che occorre – spiega Di Menna – è la riduzione delle tasse sul lavoro. Abbiamo troppe tasse.
Si cominci, concretamente, a detassare la retribuzione del lavoro aggiuntivo.
E poi – mette in luce Di Menna – è davvero inspiegabile che, in questa condizione retributiva , i dovuti aumenti per anzianità, siano, per un inspiegabile ritardo dell’ Economia e dell’Istruzione, ancora da pagare.
Una sorta di sopra-tassa che il personale della scuola, senza gli aumenti stanno pagando ingiustamente. E’ ora di procedere al loro pagamento.