Di Giuseppe (IDV): dopo sentenza Cassazione su dimensionamento è necessario riconsiderare il sistema scolastico

Di Lalla
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On. Anita Di Giuseppe (Idv) – “La Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo l’art. 19 del decreto legge n.98/2011, che dispone l’aggregazione delle scuole per l’infanzia, le scuole primarie e secondarie di primo grado in Istituti comprensivi. La legge stabilisce che, per ottenere l’autonomia, gli Istituti comprensivi devono essere costituiti da almeno mille alunni, cinquecento nelle piccole isole, nei comuni montani e nelle aree di specificità linguistica. Di fatto quindi, non spetterebbe più alle Regioni il compito di programmare le autonomie scolastiche sul territorio e valutare gli eventuali accorpamenti.

On. Anita Di Giuseppe (Idv) – “La Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo l’art. 19 del decreto legge n.98/2011, che dispone l’aggregazione delle scuole per l’infanzia, le scuole primarie e secondarie di primo grado in Istituti comprensivi. La legge stabilisce che, per ottenere l’autonomia, gli Istituti comprensivi devono essere costituiti da almeno mille alunni, cinquecento nelle piccole isole, nei comuni montani e nelle aree di specificità linguistica. Di fatto quindi, non spetterebbe più alle Regioni il compito di programmare le autonomie scolastiche sul territorio e valutare gli eventuali accorpamenti.

La Corte ha accolto il ricorso presentato da sette Regioni che ritenevano la norma sul dimensionamento lesiva delle proprie prerogative e ha riconosciuto che la norma sul dimensionamento viola l’art.117 della Costituzione, perché interviene su una norma di dettaglio (i parametri per costituire gli Istituti comprensivi), di competenza concorrente”. – Dichiara l’On. Anita Di Giuseppe (IDV) –

“La Corte ha ribadito quindi la prevalenza delle norme regionali in materia di dimensionamento, sulle corrispondenti norme statali. Tale sentenza era prevedibile, viste le pronunce precedenti della Corte. Tuttavia, per mere esigenze di cassa, si è preferito varare una legge incostituzionale, che avrebbe determinato la chiusura di oltre mille scuole sull’intero territorio nazionale e la determinazione di numerosissimi soprannumerari, in particolare Dirigenti scolastici e Dsga, la costituzione di istituti comprensivi abnormi senza alcun fondamento didattico. Ora le Regioni avranno la possibilità di intervenire sulle situazioni più eclatanti, quelle in cui sono state fatte aggregazioni scolastiche abnormi o tra più Comuni, che non sono in grado di assicurare qualità e continuità didattica, che pure sono tra gli obiettivi della stessa legge istitutiva”. – Prosegue l’Onorevole –

“Questa sentenza offre l’occasione per rivedere le scelte fin qui assunte in materia di dimensionamento, per riconsiderare il sistema scolastico secondo una modalità più partecipata e condivisa e sulla base di parametri effettivamente rispondenti a esigenze di funzionalità organizzativa e qualità didattica. Con il nostro question time abbiamo chiesto al Ministro come affronterà la difficile situazione determinatasi con la sentenza”. – Conclude la Di Giuseppe – “Occorre attivarsi affinché sia possibile avviare una discussione ampia in grado di coinvolgere enti locali, scuole, sindacati, amministrazione, a vantaggio della qualità e la piena funzionalità delle nostre scuole”.

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