Devastano di notte una scuola, rubano oggetti e lasciano su una cattedra una bottiglietta per fumare crack. L’USR: “Messaggio che ostenta senso di impunità”
Nella notte fra il 16 e 17 maggio, l’istituto palermitano “Sperone-Pertini” è stata devastata da parte di alcuni vandali, che hanno anche rubato alcuni dispositivi informatici e tecnologici.
I protagonisti dell’atto vandalico, riporta La Repubblica, hanno messo a soqquadro aule, armadietti, materiale didattico. Inoltre, i malviventi, hanno lasciato una sorta di messaggio: una bottiglietta usata per fumare crack, lasciata su una cattedra.
Commenta il fatto il Direttore Generale dell’USR Sicilia, Giuseppe Pierro: “Il novero dei reati commessi, che l’autorità giudiziaria accerterà ai danni dell’istituzione scolastica “Sperone Pertini” di Palermo, rappresenta la necessità di marcare, con ancora più forza, la presenza dello Stato e la vicinanza delle istituzioni alle famiglie che affidano ogni giorno i proprio i figli e le proprie figlie alle nostre scuole. Desta maggiore preoccupazione il messaggio di spregio lasciato all’interno dell’edificio, che ostenta il senso di impunità degli autori, proprio sul luogo deputato all’esercizio della funzione più alta della vita civica, la cattedra e l’insegnamento. Rimandiamo tutto al mittente e dalle cattedre delle nostre istituzioni scolastiche continueremo, con maggiore determinazione e coraggio, a insegnare e difendere la legalità e lo Stato di diritto. Anche in questo caso, la risposta dello Stato a questi attacchi è immediata e stiamo procedendo a riacquistare il maltolto in pochi giorni, grazie anche al contributo dei tanti enti del Terzo Settore, sempre vicini alle nostre scuole”.
La dirigente scolastica dell’istituto ha invece detto: “Sono abbattuta ma anche molto arrabbiata come lo sono i bambini costretti a non fare scuola e le loro famiglie attonite per quanto accaduto. La sensazione di fronte a fatti del genere è che si torni indietro di mille anni, ma per fortuna non è così e non deve essere così: per tutta la scuola e per l’intero quartiere possiamo soltanto andare avanti. Dalle cattedre della nostra scuola dove è stata lasciata impunemente la bottiglietta per fumare il crack continueremo con maggiore determinazione e coraggio a insegnare e a difendere la legalità e lo Stato di diritto”.