Detrazione coniuge e figli: quali restano nonostante l’assegno unico

L’assegno unico per i figli a carico è la rivoluzione del 2022, ma non tutte le detrazioni spettanti verranno assorbite dal nuovo strumento
Tutto l’apparato delle misure e degli strumenti di welfare delle famiglie è completamente rivoluzionato dall’assegno unico in vigore dal primo marzo 2022. Lo strumento va a sostituire diverse misure oggi vigenti e largamente utilizzate da moltissimi anni dalle famiglie. Bonus bebè, premio mamma domani, assegni familiari e detrazioni per carichi di famiglia vengono assorbiti in tutto o in parte dall’assegno unico figli a carico.
Lo strumento universale però si applica solo ai figli e solo fino ai 21 anni di età. Ciò significa che alcune detrazioni per carichi di famiglia resteranno in vigore ancora.
Detrazione coniuge a carico 2022, tutti i parametri
Come è evidente, l’assegno unico universale riguarda i figli e quindi per il coniuge restano vigenti tanto l’assegno familiare per coniuge a carico che le detrazioni.
Soprattutto sulle detrazioni non sono pochi i contribuenti confusi che credono di non avere più diritto alla generalità delle detrazioni per carichi di famiglia.
Invece non è così dal momento che le detrazioni per il coniuge a carico restano pienamente fruibili.
Anzi, come vedremo dopo, le detrazioni restano fruibili anche per determinati figli.
Tornando al coniuge, la detrazione spettante resta commisurata al reddito, e nello specifico è pari a:
- 800 euro se il reddito complessivo annuo è pari o inferiore a 15.000 euro;
- 690 euro se il reddito complessivo annuo è sopra15.000 euro e fino a 40.000 euro;
- 690 euro se il reddito complessivo annuo è superiore a 40.000 euro ma non superiore a 80.000 euro.
Per la fascia sopra 40.000 e fino a 80.000 euro, la detrazione spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di 80.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 40.000 euro.
Per la fascia sopra 15.000 e fino a 40.000 euro, la detrazione da 690 euro è incrementata di una ulteriore detrazione in misura pari a:
- 10 euro, se il reddito complessivo è superiore a 29.000 euro e fino a 29.200 euro;
- 20 euro, se il reddito complessivo è superiore a 29.200 euro e fino a 34.700 euro;
- 30 euro, se il reddito complessivo è superiore a 34.700 euro e fino a 35.000 euro;
- 20 euro, se il reddito complessivo è superiore a 35.000 euro e fino a 35.100 euro;
- 10 euro, se il reddito complessivo è superiore a 35.100 euro e fino a 35.200 euro.
Per quali figli resta la detrazione
Dal prossimo primo marzo quindi, stop alle detrazioni per il figli fino a 21 anni di età non compiuti.
Ciò significa che restano fruibili le detrazioni per figli sopra i 21 anni, purché a carico fiscalmente.
In definitiva, per il periodo dal 1° gennaio al 28 febbraio nulla cambia rispetto al 2021 e quindi detrazioni fruibili per tutta la prole a carico. Dal 1° marzo al 31 dicembre assegno universale per i figli fino a 21 anni, detrazioni fiscali classiche per gli altri.
Va ricordato che la detrazione è pari a 950 euro, ma solo quella teorica. Infatti effettivamente spetta per la parte che corrisponde al rapporto tra 95.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 95.000 euro. Questo per un solo foglio, altrimenti si deve aggiungere 15.000 euro si 95.000 prima citati, portando la detrazione alla parte corrispondente al rapporto tra 110.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 110.000 euro.
Quando si parla di soggetto a carico
Nessuna novità per il limite di reddito per poter essere considerati familiari fiscalmente a carico. Tutto resta come sempre e quindi sono soggetti fiscalmente a carico quelli con reddito complessivo annuo, comprensivo degli oneri deducibili, non superiore a 2.840,51 euro. Soglia aumentata a 4.000 euro per i figli fino a 24 anni di età.
Importante quindi calcolare i redditi eventuali di coniuge e figli per considerarli a carico fiscalmente.
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