Deroghe al Patto di Stabilità, Fratoianni: “Ignorate per scuola e sanità, per le armi no. Servirebbero docenti, medici e infermieri, non soldati”

È critico Nicola Fratoianni (Alleanza Verdi e Sinistra) sulla scelte economiche del governo, evidenziando come da anni si riducano le risorse destinate a welfare, sanità, pensioni, scuola e politiche industriali.
Secondo Fratoianni, ogni volta che le risorse sono state dirottate dalla protezione sociale alla spesa militare, la conseguenza è stata un aumento della fragilità sociale e della solitudine. “Ogni volta che si è privilegiata la spesa militare – ha dichiarato ai microfoni de L’Aria che tira su LA7 – togliendo risorse alla protezione sociale si è avuta sempre più fragilità, sempre più paura, sempre più solitudine”.
La disparità nelle deroghe al Patto di Stabilità
Fratoianni ha inoltre evidenziato una presunta disparità di trattamento nell’applicazione del Patto di Stabilità Ue. Ha ricordato come in passato le richieste di flessibilità per la spesa sociale siano state respinte, mentre per il settore militare non ci sarebbero state particolari restrizioni. “Quando abbiamo posto in passato – ha proseguito – il problema delle deroghe al Patto di Stabilità Ue per la spesa sociale ci è stato risposto picche, invece per le armi tutto ok. Servirebbero nel nostro Paese migliaia di medici, infermieri e docenti, ed ecco arrivare 40mila nuovi soldati”.
Il rischio austerità, ma non per le armi
Secondo Fratoianni, il recente rinnovo del Patto di Stabilità, firmato dal governo Meloni, potrebbe riportare l’Europa su un percorso di austerità, fatta eccezione per la spesa militare. “Io penso che – conclude Fratoianni – o l’Europa è in grado di rimettere al centro il multilateralismo e ciò che ha di più prezioso e che infatti è l’obiettivo principali di questi signori da Putin a Trump, come il nostro welfare, oppure sarà la dissoluzione dell’unione a partire dai suoi valori fondamentali”.