Decreto sostegno, partito l’iter per l’approvazione. Il M5S attacca: “Governo e maggioranza non si presentano in Commissione Cultura alla Camera”

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Il decreto 71/2024 è da poco approdato alla Camera, in commissione Cultura. Oggi, 18 giugno, proseguono le audizioni di associazioni e operatori del settore. Il Movimento Cinque Stelle denuncia l’assenza del Governo e dei partiti di maggioranza alla seduta odierna.

Oggi in commissione cultura alla Camera per discutere il decreto di Abodi e Valditara su sport e scuola non c’era nessuno della maggioranza“, tuona il deputato M5S Gaetano Amato.

Non è un modo di dire, parliamo davvero di zero presenze per i partiti di Giorgia Meloni. Addirittura la presidenza è stata affidata a un membro dell’opposizione“, sottolinea il pentastellato.

Che dire? E’ questo il valore che questa destra dà alla scuola e allo sport, che dovrebbero essere pilastri per il futuro del Paese? O forse non vogliono ascoltare le audizioni, che sono tutte molto critiche rispetto al contenuto di questo decreto?“, chiede provocatoriamente.

Uno schema già rodato con la discussione sui lavoratori dello spettacolo, quando la maggioranza disertò costantemente la commissione salvo venire solo per il voto. Che amarezza!“, conclude.

Già una prima tornata di audizioni si era tenuta la scorsa settimana. Oggi si prosegue con la seconda.

Come sappiamo il decreto legge in questione contiene diverse novità in merito al sostegno ma anche altre misure dedicate al mondo della scuola.

Il pacchetto sostegno

Nuovi percorsi di specializzazione per i docenti “precari” di sostegno

Il pacchetto sostegno previsto dal Governo si muove su più fronti. Per far fronte alla cronica carenza di docenti specializzati sul sostegno, il decreto interviene introducendo, in aggiunta all’offerta formativa delle università, una nuova offerta formativa di specializzazione sul sostegno, erogata da INDIRE (ente pubblico di ricerca già deputato alla formazione del personale della scuola), rivolta ai docenti “precari” con 3 anni di servizio, specifici per il grado richiesto.

L’intervento, di natura transitoria ed eccezionale, si rivolge ad una platea di circa 85 mila docenti che l’attuale sistema di specializzazione non è riuscito ad intercettare.

Risoluzione del contenzioso sui titoli esteri

La stessa misura contiene anche un altro aspetto, ovvero interviene anche al fine di favorire la risoluzione del contenzioso collegato al mancato riconoscimento dei titoli di specializzazione sul sostegno conseguiti all’estero.

Si prevede, infatti, che i circa 11 mila soggetti con istanza di riconoscimento o contenzioso pendente possano accedere a percorsi di specializzazione “ad hoc”, sempre erogati da INDIRE. In questo modo, i docenti rinunceranno al contenzioso e riceveranno al termine del percorso riservato di specializzazione, il titolo idoneo per insegnare agli alunni e studenti con disabilità.

Continuità didattica agli alunni con disabilità

Altra misura, molto contestata: al fine di garantire la continuità dei docenti a tempo determinato su posto di sostegno, si prevede la possibilità, su richiesta della famiglia dell’alunno con disabilità, di ottenere la conferma del docente in servizio nel precedente anno scolastico, previa valutazione da parte del dirigente scolastico e nell’interesse del discente.

La conferma viene disposta prioritariamente nei confronti dei docenti in possesso dello specifico titolo di specializzazione per l’insegnamento agli alunni con disabilità.

La posizione di Valditara

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, intervenendo in audizione presso la Commissione Cultura della Camera, ha illustrato le misure previste nel decreto 71/2024 e spiegato da quali necessità nascono.

Una delle principali criticità affrontate è lo sbilanciamento tra domanda e offerta di docenti specializzati, con una carenza più accentuata al Nord Italia. Per non “bruciare” le facoltà assunzionali, si è deciso di reimpiegarle per le nomine dalle GPS.

Valditara ha spiegato che non era più rinviabile un intervento per superare le “disfunzioni patologiche” dei percorsi di specializzazione universitari, inadeguati a fornire la formazione necessaria al sistema scolastico.

Per questo motivo, il decreto introduce nuovi percorsi formativi specificamente rivolti ai docenti precari di sostegno, organizzati dall’Indire e affiancati, non sostituiti, all’offerta formativa universitaria.

“I nuovi percorsi avranno contenuti mirati e differenziati rispetto ai corsi di specializzazione delle università – ha chiarito Valditara – Saranno innovativi e incentrati sulle reali esigenze formative, di qualità”.

Il Ministro ha poi affrontato la questione delle specializzazioni conseguite all’estero, distinguendo tra atenei di comprovata serietà e quelli non adeguatamente qualificati. Questi ultimi verranno esclusi.

“Non si tratta di una sanatoria – ha precisato Valditara – ma di un’integrazione dei titoli esteri con ulteriori contenuti formativi individuati insieme al Ministero dell’Università e Ricerca che dovrà dare il parere per il riconoscimento”.

“I docenti con specializzazione conseguita all’estero hanno diritto a una corretta valutazione del loro percorso che, al massimo, potrà richiedere integrazioni formative mirate”, ha ribadito il Ministro.

Durante l’audizione, il Ministro ha illustrato anche una delle disposizioni chiave del decreto, ovvero la possibilità per le famiglie di confermare i docenti di sostegno per i propri figli, purché questi siano disponibili e con il benestare del dirigente scolastico.

“Vogliamo un rapporto virtuoso che metta al centro lo studente. La continuità didattica ha un valore imprescindibile da tutelare con tutti gli strumenti possibili,” ha dichiarato Valditara, sottolineando l’importanza di garantire una solida e costante relazione tra gli alunni con disabilità e i loro insegnanti di sostegno.

Inoltre, il Ministro ha evidenziato come tale disposizione rappresenti un passo avanti nel garantire un’istruzione inclusiva e di qualità, ponendo al centro le esigenze degli alunni con disabilità e il loro diritto a un’educazione personalizzata e adeguata alle loro specifiche necessità.

Le altre misure

Disposizioni per favorire l’integrazione degli studenti stranieri

La misura prevede interventi mirati a beneficio della reale integrazione degli alunni stranieri, attraverso attività di potenziamento concretamente messe a disposizione delle scuole. Le misure sono rivolte, infatti, a quegli alunni stranieri che, soprattutto se neoarrivati in Italia, non possiedono un adeguato livello di conoscenza della lingua italiana come lingua di comunicazione e (conseguentemente) di studio, e che mantengono gravi deficit di conoscenza della lingua nel percorso successivo. Basti pensare che il tasso di dispersione scolastica per questi studenti stranieri si attesta, infatti, a oltre il 30% a fronte di una dispersione degli studenti italiani pari ad appena il 9,8%. Per queste ragioni, si prevede, da una parte, la possibilità per le scuole – già per il prossimo anno scolastico – di accedere a specifici progetti PON volti ad assicurare il potenziamento dell’apprendimento della lingua italiana; dall’altra, di avviare un percorso che porterà, attraverso la rimodulazione degli organici, ad introdurre, per le classi con un numero di studenti stranieri neoarrivati in Italia, e con deficit nella lingua, pari o superiore al 20%, un docente con una formazione ad hoc.

Valutazione dei dirigenti scolastici

Viene finalmente introdotto un nuovo modello di valutazione per i dirigenti scolastici in grado di misurare la loro attività sulla base di parametri di merito. L’intervento si inserisce nel solco di una stagione di importante valorizzazione, anche economica, del ruolo di dirigente scolastico, al quale corrisponde un conseguente adeguamento dei relativi sistemi di valutazione, secondo i modelli più virtuosi indicati per tutto il comparto pubblico. Con la disposizione proposta si garantisce un’oggettiva e trasparente valutazione delle performance individuali sulla base di obiettivi definiti e misurabili, consentendo il riconoscimento della retribuzione di risultato in base al raggiungimento degli obiettivi assegnati. Il nuovo modello di valutazione sarà contenuto in un decreto del Ministro, da adottarsi con il doveroso coinvolgimento dei sindacati.

Mobilità dirigenti scolastici

Si introduce una norma transitoria, valevole solo per il prossimo anno scolastico, per regolare la mobilità dei dirigenti scolastici, nelle more dell’entrata in vigore del CCNL appena siglato, prevedendo di innalzare al massimo (100%) la percentuale di posti disponibili a beneficio della mobilità dei dirigenti attualmente nei ruoli.

Decreto in Gazzetta Ufficiale

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