Decreto Sicurezza convertito in legge: blocchi stradali diventano reato penale, fino a 6 anni di carcere per danneggiamenti durante cortei e manifestazioni [PDF in Gazzetta Ufficiale]

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Il decreto Sicurezza è diventato definitivamente legge dopo l’approvazione al Senato con 109 voti favorevoli, 69 contrari e un’astensione. Il provvedimento, già passato alla Camera il 29 maggio scorso, ha ottenuto il via libera definitivo grazie alla questione di fiducia posta dal governo.

Blocchi stradali: da illecito amministrativo a reato penale

La novità più significativa riguarda i blocchi stradali, che passano da semplice illecito amministrativo a vero e proprio delitto penale. Chi ostruisce il passaggio di veicoli o persone su strade o ferrovie rischia ora la reclusione fino a un mese o una multa fino a 300 euro.

Le sanzioni si inaspriscono drasticamente quando l’azione coinvolge più persone: in questo caso la reclusione può arrivare da sei mesi a due anni. La stessa disciplina si applica ai blocchi ferroviari, con le opposizioni che denunciano una norma mirata a colpire le proteste ambientaliste.

Danneggiamenti e nuove aggravanti per le manifestazioni

Il decreto introduce sanzioni severe per chi imbratta beni pubblici “per ledere onore, prestigio e decoro” delle istituzioni: la pena va da sei mesi a un anno e mezzo di reclusione, con multa da mille a 3mila euro. Ancora più pesanti le conseguenze per i danneggiamenti durante cortei e sit-in: da un anno e mezzo a cinque anni di carcere e fino a 15mila euro di multa, con la possibilità di arresto in differita.

Il provvedimento rafforza anche le norme contro l’induzione all’accattonaggio, estendendo la tutela ai minori fino a 16 anni (prima fino a 14) e introducendo aggravanti per violenza, minaccia o coinvolgimento di minori non imputabili.

Pubblicazione in Gazzetta Ufficiale

LEGGE 9 giugno 2025, n. 80 Conversione in legge del decreto-legge 11 aprile 2025, n. 48, recante disposizioni urgenti in materia di sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonche’ di vittime dell’usura e di ordinamento penitenziario

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