Decreto Scuola. Chimienti (M5S): disparità trattamento docenti infanzia GaE. Necessario piano straordinario assunzioni
L'on. Silvia Chimienti (M5S), nell'ambito della discussione relativa al decreto su Scuola e Ricerca approvato oggi alla Camera, ha posto il problema dei docentti precari della scuola dell'infanzia inseriti nelle graduatorie ad esaurimento, presentando anche un apposito emendamento, che naturalmente è stato respinto.
L'on. Silvia Chimienti (M5S), nell'ambito della discussione relativa al decreto su Scuola e Ricerca approvato oggi alla Camera, ha posto il problema dei docentti precari della scuola dell'infanzia inseriti nelle graduatorie ad esaurimento, presentando anche un apposito emendamento, che naturalmente è stato respinto.
Interessanti, comunque, le proposte della Chimienti, che ha aperto il suo intervento ricordando che il Decreto ha prorogato giustamente le graduatorie di merito del concorso 2012 dei docenti della Scuola dell'Infanzia, che avranno la possibilità, sino a quando non entreranno in vigore le graduatorie del concorso 2016, di essere assunti in altre Regione nel limite del 15% dei posti disponibili e in subordine ai docenti presenti nelle GM delle Regioni indicate.
E siamo alla prima disparità, in quanto nulla di tutto questo è stato previsto per i docenti dell'Infanzia inseriti nelle graduatorie ad esaurimento. Si tratta di circa 20.000 insegnanti, precari da decenni che, continua l'Onorevole, sono stati esclusi dal piano straordinario di assunzioni previsto dalla legge n. 107/2015.
E veniamo alla seconda disparità: solo, infatti, i docenti delle GaE infanzia non hanno potuto partecipare alle assunzioni della fase C (per la fase B non c'erano posti), come invece tutti gli altri docenti delle GaE. Al riguardo, la Chimienti non manca di sottolineare il fatto che i docenti assunti sul potenziamento, lo sono stati secondo criteri "scriteriati".
Alla luce di quanto detto in premessa, l'Onorevole proprone un piano straordinario di immissioni in ruolo per i docenti inseriti nelle GaE della scuola dell'Infanzia, preceduto da un censimento sull'effettiva consistenza numerica di tali insegnanti e da una revisione dei limiti minimi e massimi di alunni per classe, considerato che le maestre si ritrovano in classe anche con 30/35 bambini che vogliono essere costantemente seguiti. Propone, quindi, di ridurre il numero di alunni per classe, lasciando stare il progetto 0-6.
Nel corso del suo intervento la Chimienti ha parlato anche della problematica relativa alle numerosissime maestre precarie dei nidi e delle scuole dell'infanzia comunali.