Decreto scuola, ANP approva le misure per i dirigenti scolastici: “In linea con le nostre richieste”
“Premesso che il testo ufficiale del decreto-legge non è ancora noto e che solo su quello potremo esprimere una compiuta valutazione, accogliamo con favore le misure illustrate poiché chiaramente in linea con le nostre richieste”.
Si tratta del commento dell’Associazione nazionale presidi al decreto scuola approvato dal Consiglio dei Ministri nella giornata del 24 maggio, che contiene alcune novità per quanto riguarda i dirigenti scolastici.
“Per quanto riguarda la mobilità interregionale – osserva l’ANP – infatti, viene introdotta una norma, valevole per l’anno scolastico 2024/2025, che consente l’incremento dal 30% al 100% dei posti disponibili, fatti salvi quelli riservati al concorso ordinario. Nell’ipotesi in cui le procedure di quest’ultimo non dovessero permettere l’immissione in ruolo dei vincitori già dal 1° settembre 2024, evenienza quasi certa allo stato attuale, la disponibilità includerà anche il 50% di ciascun contingente regionale“.
“Si tratta di una misura di sicuro favore per i numerosi colleghi in servizio lontano dalle regioni di residenza poiché ne amplia le possibilità di rientro a casa. L’ANP insisterà, comunque, perché anche la percentuale sui posti del concorso ordinario sia innalzata al 100%, come da noi espressamente richiesto durante la riunione al Ministero del 9 febbraio 2024“, prosegue l’associazione guidata da Antonello Giannelli.
“È a nostro avviso di grande rilevanza anche la misura riguardante l’introduzione – preannunciata nella riunione dello scorso 7 maggio – di un nuovo modello di valutazione della dirigenza scolastica, contenuto in un emanando provvedimento del Ministro. L’obiettivo è quello di estendere ai dirigenti scolastici i sistemi di valutazione in uso nella PA, con procedure snelle miranti a rilevare le performance individuali sulla base di obiettivi definiti e misurabili. Tale valutazione sarà agganciata alla retribuzione di risultato, per la quale saranno resi disponibili ulteriori fondi come richiesto dall’ANP“, continuano i presidi.
E ancora: “Sul piano delle pratiche inclusive, il decreto-legge garantisce la continuità dei docenti a tempo determinato su posto di sostegno dando la possibilità alle famiglie degli alunni disabili, su loro richiesta, di mantenere il docente in servizio nel precedente anno scolastico. Tale conferma riguarderà, in via prioritaria, il personale in possesso del titolo di specializzazione. Spetterà al dirigente scolastico effettuare la previa valutazione del caso, avendo cura dell’interesse dell’alunno. Per tale misura l’ANP esprime convinto plauso all’iniziativa del Ministro“.
“Sempre in ottica inclusiva – prosegue l’ANP – va inteso l’intervento volto a favorire un adeguato apprendimento dell’italiano da parte degli alunni stranieri di prima integrazione tramite l’attivazione di percorsi di potenziamento linguistico, anche attingendo ai fondi europei, già a partire da settembre 2024. In vista dell’anno scolastico 2025/2026, saranno appositamente formati dei docenti da inserire nelle classi con una percentuale pari o superiore al 20 di studenti stranieri che, appena arrivati palesano gravi carenze nella lingua italiana. Tali percorsi dovrebbero costituire un significativo argine al grave fenomeno della dispersione scolastica che attualmente interessa oltre il 30% degli alunni stranieri. Anche questa misura, ben calata sull’effettiva realtà delle nostre classi, è accolta con favore dall’ANP”.
“Condividiamo, infine, anche la disposizione di rafforzamento del sostegno: le Università saranno affiancate da INDIRE nel formare gli attuali 85.000 precari privi del titolo di specializzazione con percorsi di non meno di 30 CFU. Sarà inoltre data definitiva soluzione al problema degli 11.000 docenti abilitati sul sostegno all’estero: superando i contenziosi in atto, essi saranno accompagnati da INDIRE con percorsi finalizzati alla loro immissione in ruolo“, conclude l’ANP.