Decreto Salva Infrazioni, col sì della Camera diventa legge l’apertura della Carta docenti ai precari fino al 31 agosto e la ricostruzione di carriera senza limiti. Anief: i nuovi diritti acquisiti lasciano fuori troppi docenti e Ata, avanti coi ricorsi e con le denunce alla Commissione UE

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Anche sul decreto legge Salva Infrazioni c’è il via libera del Parlamento: dopo il sì di Palazzo Madama è arrivato anche l’assenso della Camera, per cui il testo ora è diventato legge.

Sono confermate le due principali acquisizioni di nuovi diritti per i lavoratori della scuola: la prima è sulla ricostruzione di carriera, da realizzare su tutto il periodo e senza limitazioni, ma venendo meno la considerazione dell’anno completo dopo 180 giorni di servizio; la seconda riguarda la Carta dei docenti, accessibile ora anche i supplenti annuali ma solo se con termine del contratto datato 31 agosto. Preso atto del piccolo passo avanti compiuto con questi due provvedimenti, Anief – che aveva espresso la sua posizione sul decreto Salva Infrazioni nel corso di una audizione a Palazzo Madama tenuta a fine giugno – ha deciso quale strada intraprendere per tutelare i tanti lavoratori ancora esclusi o addirittura danneggiati.

Il giovane sindacato, innanzitutto, continua a promuovere i ricorsi gratuiti vincenti riconosciuti dalla giurisprudenza, per tutelare tutti gli insegnanti precari esclusi dall’accesso alla card annuale da 500 euro. Inoltre, Anief ha deciso di rivolgersi per le vie scritte alla Commissione europea per ricordare l’esistenza della procedura d’infrazione 4231/2014 e quindi per evitarne l’archiviazione: “le 50 mila immissioni in ruolo 2023 dei docenti e poco più di 10 mila per gli Ata – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – si attueranno ancora una volta in assenza di misure dissuasive e preventive rispetto all’abuso dei contratti a termine da parte dello Stato italiano nei confronti del personale scolastico e in presenza della evidente disparità di trattamento economica e giuridica e dell’aumento di tasso di precarietà degli ultimi 10 anni. Oltre all’esercizio abitual dei contratti a termine – conclude Pacifico – chiediamo all’UE che venga riconosciuta la parità di trattamento tra personale precario e di ruolo e una specifica indennità risarcitoria per sanzionare l’abuso per legge”.

L’organizzazione sindacala autonoma ricorda che sono ben 6,6 i milioni di euro restituiti al personale della scuola coi ricorsi ai precari dai legali Anief nei primi sette mesi del 2023, grazie a quai 1.700 sentenze positive condotte presso i giudici del lavoro. Nelle more, pertanto, il sindacato Anief riprende il contenzioso vincente presso i tribunali del lavoro per far riconoscere i diritti negati confermati già dalla Corte di Cassazione dei precari su ricostruzione di carriera, scatti di anzianità, risarcimenti abuso, ferie non godute, carta docente, salario accessorio (RPD/CIA).

Per l’adesione ai ricorsi in evidenza vincenti nei tribunali sul precariato vai al seguente link.

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