Decreto organico docenti 2021/22: i posti Covid non ci saranno, sindacati delusi. Cosa serve per riconfermarli

Il Ministero ha presentato ai sindacati la bozza sugli organici del personale docente per l’anno scolastico 2021/22: un documento importante e atteso, dal quale dipendono sia le scelte professionali di numerosi docenti, sia la vita lavorativa. I parametri per la costituzione delle classi sono invariati, il decremento degli alunni potrebbe portare però a classi meno numerose a fronte di personale invariato.
A fronte dei 1.000 posti in più per il potenziamento nella scuola di infanzia e dei 5.000 posti di sostegno in più distribuiti fra i vari gradi, salta subito agli occhi la mancanza di un numero del quale ormai le scuole non possono fare a meno: il cosiddetto “organico Covid”.
Si tratta di 75.000 unità di personale (25.000 docenti e 50.000 ATA, per lo più collaboratori scolastici e assistenti amministrativi) assunti con contratti di supplenza temporanea nell’anno scolastico 2020/21 per far fronte all’emergenza sanitaria.
Docenti in più che hanno consentito di assumere più docenti per gestire l’incremento nel numero di sezioni, classi e gruppi nonché più collaboratori scolastici per far fronte alle corrispondenti ulteriori necessità di vigilanza e pulizia.
Questo organico “di emergenza” però, stando ai resoconti sindacali, non viene stabilizzato. Non diventa parte dell’organico, neanche di fatto.
Si presume che la stessa decisione sarà assunta anche nei confronti del personale ATA.
Le richieste sindacali
FLCGIL – Abbiamo infatti rinnovato la richiesta di trasformare il cosiddetto “organico Covid”, in posti di organico di fatto (rimasto inalterato) e proposto di ragionare di tutte le risorse (diritto, fatto, deroghe e organico aggiuntivo straordinario) in termini di gestione unitaria, in modo da garantire regole certe sull’utilizzo del personale.
Anief – Grande assente nella bozza di decreto l’organico “Covid”, ovvero quei 25mila docenti destinati a garantire una migliore gestione dei gruppi classe previsti dal legislatore e attivati nel corso di quest’anno scolastico, a seguito dell’emergenza sanitaria. Attivazione che per Anief risulta necessaria anche per l’a.s. 2021/22 poiché, nonostante già a settembre il governo preveda di raggiungere l’obiettivo dell’80% degli italiani vaccinati, è verosimile che la pandemia ci coinvolgerà ancora per almeno un altro anno.
FGU-Gilda degli Insegnanti – Per quanto riguarda i numeri dell’organico docenti non si è dichiarata soddisfatta perché nella situazione di pandemia che stiamo vivendo sono necessari investimenti decisamente più importanti al fine di ridurre il numero degli alunni per classe. Confida che l’organico COVID diventi per il prossimo anno organico di fatto, così da poter soddisfare le richieste di sdoppiamento delle classi da parte delle scuole.
UIL – Occorre investire sulle persone, assicurare organici adeguati anche attraverso la conferma dell’organico “Covid”, stabile e strutturale, a cui vengano assicurate tutte le tutele che in questi mesi sono venute a mancare.
Cosa serve per riconfermare organico docenti e ATA Covid
“Il capodipartimento Versari – riferisce la FGU Gilda degli insegnanti – nella replica conclusiva ribadisce che l’organico è stato definito a legislazione vigente e già concordato con il MEF e non ci sono i tempi per farne uno diverso. Le scelte politiche di questo governo avranno ripercussioni sull’organico dell’anno prossimo. Auspica la conferma dell’organico Covid anche per il prossimo a.s., ma è una scelta che passa dal livello politico. Ribadisce che il mantenimento dell’organico di contro alla diminuzione degli allievi va nella direzione di aumentare le possibilità di sdoppiare le classi.”
E dunque la partita non è conclusa: l’organico COVID, del quale abbiamo apprezzato quest’anno l’indispensabile necessità nelle scuole potrà essere riproposto attraverso un intervento legislativo.