Decreto Covid, scuole superiori in presenza nelle zone gialle e arancioni dal 60% al 100%, nelle zone rosse dal 50% al 75%. Deroghe solo in caso di focolai. BOZZA [PDF]

Il nuovo decreto Covid entrerà in vigore dal 1° maggio (verrà approvato entro venerdì 26 e sostituirà il decreto di aprile attualmente in vigore) e indicherà il calendario e le regole per le riaperture, con 11 regioni e le province di Trento e Bolzano che, dati alla mano, puntano alla zona gialla.
Le misure dovrebbero avere validità fino al 31 luglio. Fino a questa data dovrebbe essere disposta la proroga dello stato di emergenza Covid.
Novità previste con il ritorno della zona gialla in Italia, ma anche il pass per lo spostamento fra regioni in zona arancione e zona rossa, visite a parenti e amici, scuola in presenza, ristoranti, palestre e piscine, teatri, cinema e concerti, sport.
Sul fronte Istruzione, le scuole superiori potranno adottare “forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica” affinché sia garantita, in zona rossa, la presenza “ad almeno il 50% e fino a un massimo del 75%” mentre in zona gialla e arancione la didattica in presenza deve essere garantita “ad almeno il 60% e fino al 100%” Niente deroghe dalle Regioni: unica eccezione alle deroghe, i focolai del virus.
E ancora: dal 26 aprile ristoranti all’aperto anche a cena, mentre dal 1° giugno in zona gialla ristoranti anche al chiuso con consumo al tavolo fino alle 18. Sempre secondo la bozza, dal 26 aprile in zona gialla torna anche il calcetto, ok agli sport da contatto ma spogliatoi ancora off limits. Sempre in zona gialla, dal 15 maggio via libera alle piscine all’aperto, dal 1 giugno tornano quindi ad aprire le palestre.
Dal 26 aprile in zona gialla – secondo quanto contenuto nella bozza -, via libera a teatri, cinema e concerti. Per gli spettacoli capienza al 50%, massimo 1000 persone all’aperto, 500 al chiuso.
Dal 1 luglio in zona gialla tornano quindi fiere, convegni e congressi. Sempre dal 1 luglio in zona gialla ok all’apertura di terme, parchi tematici e lunapark.
Cosa accade per la scuola
“L’obiettivo da realizzare quanto prima deve rimanere quello di riportare tutti in presenza al 100%. Bisogna continuare a lavorare anche e soprattutto in vista di settembre a cui dobbiamo arrivare preparati”. Così il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi durante l’incontro tra Governo ed enti locali alla vigilia dell’approvazione del nuovo decreto.
“Siamo in contatto costante con gli Uffici scolastici regionali. Conosciamo le difficoltà. Parteciperemo ai tavoli prefettizi nel comune intento di organizzare al meglio questa fase conclusiva dell’anno scolastico”, ha aggiunto.
Ecco quanto prevede nel dettaglio il testo per quanto riguarda scuola e università
(Disposizioni urgenti per le attività scolastiche e didattiche delle scuole di ogni ordine e grado e per l’istruzione superiore)
1. Dal 26 aprile e fino alla conclusione dell’anno scolastico 2020-2021, è assicurato in presenza sull’intero territorio nazionale lo svolgimento dei servizi educativi per l’infanzia di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65, dell’attività scolastica e didattica della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, nonché delle attività scolastiche e didattiche della scuola secondaria di secondo grado di cui al comma 2, almeno per il 50 per cento della popolazione studentesca.
Le disposizioni di cui al primo periodo non possono essere derogate da provvedimenti dei Presidenti delle regioni e delle province autonome di Trento e Bolzano e dei Sindaci. La predetta deroga è consentita solo in casi di eccezionale e straordinaria necessità dovuta alla presenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus SARS-CoV-2 o di sue varianti nella popolazione scolastica.
I provvedimenti di deroga sono motivatamente adottati sentite le competenti autorità sanitarie e nel rispetto dei principi di adeguatezza e proporzionalità, anche con riferimento alla possibilità di limitarne l’applicazione a specifiche aree del territorio.
2. Le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica, ai sensi degli articoli 4 e 5 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, affinché, nella zona rossa, sia garantita l’attività didattica in presenza ad almeno il 50 per cento, e, fino a un massimo del 75 per cento, della popolazione studentesca, e, nelle zone gialla e arancione, ad almeno il 60 per cento e fino al 100 per cento della popolazione studentesca. La restante parte della popolazione studentesca delle predette istituzioni scolastiche si avvale della didattica a distanza.
3. Nella zona rossa, resta sempre garantita la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, secondo quanto previsto dal decreto del Ministro dell’istruzione n. 89 del 7 agosto 2020 e dall’ordinanza del Ministro dell’istruzione n. 134 del 9 ottobre 2020, garantendo comunque il collegamento telematico con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata.
4. Dal 26 aprile 2021 e fino al 31 luglio 2021, nelle zone gialla e arancione, le attività didattiche e curriculari delle università sono svolte prioritariamente in presenza secondo i piani di organizzazione della didattica e delle attività curricolari predisposti nel rispetto delle linee guida e dei protocolli di sicurezza di cui ai provvedimenti adottati in attuazione dell’articolo 2, comma 1, del decreto-legge n. 19 del 2020. Nel medesimo periodo, nella zona rossa, i piani di organizzazione della didattica e delle attività curriculari di cui al primo periodo possono prevedere lo svolgimento in presenza delle attività formative degli insegnamenti relativi al primo anno dei corsi di studio ovvero delle attività formative rivolte a classi con ridotto numero di studenti. Sull’intero territorio nazionale, i medesimi piani di organizzazione della didattica e delle attività curriculari prevedono, salva diversa valutazione delle università, lo svolgimento in presenza degli esami, delle prove e delle sedute di laurea, delle attività di orientamento e di tutorato, delle attività dei laboratori, nonché l’apertura delle biblioteche, delle sale lettura e delle sale studio, tenendo conto anche delle specifiche esigenze formative degli studenti con disabilità e degli studenti con disturbi specifici dell’apprendimento.
5. Le disposizioni del comma 4 si applicano, per quanto compatibili, anche alle Istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, ferme restando le attività che devono necessariamente svolgersi in presenza, sentito il Comitato Universitario Regionale di riferimento che può acquisire il parere, per i Conservatori di Musica, del Comitato Territoriale di Coordinamento (CO.TE.CO.) e, per le Accademie e gli ISIA, della competente Conferenza dei Direttori.
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Cosa accade per l’Università
Dal 26 aprile 2021 e fino al 31 luglio 2021, nelle zone gialla e arancione, le attività didattiche e curriculari delle università sono svolte prioritariamente in presenza secondo i piani di organizzazione della didattica e delle attività curricolari predisposti nel rispetto delle linee guida e dei protocolli di sicurezza.
E ancora: “Nel medesimo periodo, nella zona rossa – si legge ancora –, i piani di organizzazione della didattica e delle attività curriculari di cui al primo periodo possono prevedere lo svolgimento in presenza delle attività formative degli insegnamenti relativi al primo anno dei corsi di studio ovvero delle attività formative rivolte a classi con ridotto numero di studenti”.
“Sull’intero territorio nazionale i medesimi piani di organizzazione della didattica e delle attività curriculari prevedono, salva diversa valutazione delle università, lo svolgimento in presenza degli esami, delle prove e delle sedute di laurea, delle attività di orientamento e di tutorato, delle attività dei laboratori, nonché l’apertura delle biblioteche, delle sale lettura e delle sale studio, tenendo conto anche delle specifiche esigenze formative degli studenti con disabilità e degli studenti con disturbi specifici dell’apprendimento”, si legge ancora.
Spostamenti con il pass verde
Arriva la “certificazione verde” per gli spostamenti tra Regioni di colore diverso. Il certificato potrà essere cartaceo o digitale e varrà sei mesi per i vaccinati e per chi sia guarito dal Covid: per chi abbia concluso un intero ciclo di vaccinazione sarà rilasciato dalla struttura sanitaria che effettua la somministrazione; per chi sia guarito viene rilasciato dall’ospedale, medico di base o pediatra. Varranno invece 48 ore i certificati per chi abbia effettuato test molecolare o antigenico, rilasciati da strutture sanitarie o farmacie.
Dal 15 maggio ok esercizi nei centri commerciali
E ancora: “Dal 15 maggio 2021, in zona gialla, le attività degli esercizi commerciali presenti all’interno dei mercati e dei centri commerciali, gallerie commerciali, parchi commerciali e altre strutture ad essi assimilabili nei giorni festivi e prefestivi possono svolgersi nei limiti e con le modalità previste dai provvedimenti di cui all’articolo 2, comma 1, del decreto-legge n. 19 del 2020 e da protocolli e linee guida definiti con i medesimi provvedimenti”
Dal 1° luglio sì a fiere e congrssi
Consentito dal 1 luglio 2021, in zona gialla, lo svolgimento in presenza di fiere. Via libera anche a convegni e ai congressi.
Dal 26 aprile in zona gialla, via libera a teatri, cinema e concerti
“A decorrere dal 26 aprile 2021, in zona gialla gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, live-club e in altri locali o spazi anche all’aperto sono svolti esclusivamente con posti a sedere preassegnati e a condizione che sia assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi, sia per il personale”.
“La capienza consentita non può essere superiore al 50 per cento di quella massima autorizzata e il numero massimo di spettatori non può comunque essere superiore a 1.000 per gli spettacoli all’aperto e a 500 per gli spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala. Le attività devono svolgersi nel rispetto delle linee guida vigenti. Restano sospesi gli spettacoli aperti al pubblico quando non è possibile assicurare il rispetto delle condizioni di cui al presente articolo”.
Dal 1° giugno stadi aperti
Dal primo giugno si potrà andare a eventi sportivi con capienza degli stadi o palazzetti non superiore al 25% e non più di 1000 spettatori all’aperto e 500 al chiuso.
Cts: Sì allo stato di emergenza fino al 31 luglio
“Alla luce degli scenari epidemiologici e considerato il sovraccarico attuale dei servizi territoriali ed ospedalieri, il Cts ha espresso parere favorevole al mantenimento dello stato di emergenza fino al 31 luglio, per affrontare al meglio le misure di contenimento e supportare la campagna vaccinale che vede attualmente come target prioritario le fasce fragili della popolazione”. Lo afferma Silvio Brusaferro, portavoce del Comitato tecnico-scientifico, in una nota.
Gelmini: “La nostra volontà politica è quella di far terminare agli studenti l’anno scolastico in aula”
“L’obiettivo del governo è quello di arrivare quanto prima ad una presenza al 100% dei nostri ragazzi a scuola, per quanto riguarda ogni ordine e grado”. Così il ministro Mariastella Gelmini alla riunione del governo con Regioni ed Enti locali, secondo quanto si apprende.
“Con il nuovo decreto diamo un chiaro segnale in questa direzione. La nostra volontà politica è quella di far terminare agli studenti l’anno scolastico in aula. Per raggiungere questo obiettivo, naturalmente, lavoreremo fianco a fianco con le Regioni e con gli enti locali, per aiutare gli istituti e per rafforzare il sistema del trasporto pubblico”.
E poi: “Propongo di istituire quanto prima un tavolo sul trasporto pubblico locale presso la conferenza unificata con i ministri Giovannini, Bianchi e Lamorgese, anche in vista dell’avvio del nuovo anno scolastico a settembre”.
Zaia (Veneto): “Fissare la percentuale di rientro a scuola in presenza nell’ambito dei tavoli regionali”
“Fissare la percentuale di rientro a scuola in presenza nell’ambito dei tavoli regionali anche perché non ci sono mezzi di trasporto da acquistare per aumentare la flotta del tpl”. Questo è quanto avrebbe chiesto, a quanto apprende l’Adnkronos, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, nel corso della riunione con il governo sulla ripresa della didattica in presenza nelle scuole.
E ancora: “Autorizzare i test fai da te per lo screening nelle scuole. Fissare la percentuale di rientro a scuola in presenza nell’ambito dei tavoli regionali anche perché non ci sono mezzi di trasporto da acquistare per aumentare la flotta del tpl. Inoltre, fissare la percentuale di rientro a scuola in presenza nell’ambito dei tavoli regionali anche perché non ci sono mezzi di trasporto da acquistare per aumentare la flotta del tpl”.
Anci: “Siamo per un ritorno alla normalità, ma ingressi scaglionati a scuola”
“Vogliamo tutti le scuole aperte, siamo tutti per un ritorno alla normalità, per quanto possibile, nell’interesse di bambini e ragazzi. Ma il tema di garantire un trasporto pubblico sicuro, resta. Lo dico da tempo: non potendo incrementare i mezzi all’infinito, l’unica soluzione è scaglionare entrate e uscite da scuola”.
Così, secondo quanto si apprende, il Presidente dell’Anci, Antonio Decaro, al Governo, durante l’odierno incontro in videoconferenza con i ministri Gelmini, Bianchi, Speranza, Giovannini e Lamorgese.
Decaro propone che siano “i tavoli prefettizi a misurare la percentuale di studenti che può partecipare alle lezioni in presenza, sostenibile sotto il profilo dei trasporti. Una misurazione da fare territorio per territorio. Dobbiamo e vogliamo tendere al 100 per cento di studenti in aula ma è indispensabile graduare questo rientro per evitare una precipitosa retromarcia, quando alle fermate o a bordo dei mezzi pubblici si verificassero condizioni di sovraffollamento”.
Giannelli (ANP): “Scelta di buonsenso”
Dalle prime indiscrezioni sul dibattito che si sta svolgendo in Conferenza Stato Regioni, spunta l’ipotesi di un incremento graduale del rientro a scuola in presenza a seconda delle zone, con tutte le classi quinte in classe. Il Presidente nazionale dell’ANP, Antonello Giannelli, esprime soddisfazione: “Ritengo sia una scelta di buonsenso e ragionevolezza che vien incontro alle nostre richieste di questi giorni e che tiene conto delle criticità non risolte. È bene che siano i dirigenti scolastici a decidere le percentuali degli studenti in presenza perché lo faranno considerando le condizioni del territorio e delle istituzioni scolastiche, garantendo la massima sicurezza per tutti”.
Di Berardino (Lazio): Il nostro obiettivo è arrivare al 100%”
“Deve essere chiaro a tutti che anche per la Regione Lazio l’obiettivo era e resta quello di far rientrare a scuola i nostri ragazzi al 100% anche negli istituti superiori. Ma per raggiungere questo target è necessario confermare e rimodulare la flessibilità dell’ingresso negli istituti partendo dal 50/60 per cento nei territori a colore giallo e arancione fino ad arrivare a raggiungere il 100% in un tempo giusto, sempre lasciando l’autonomia alle singole istituzioni scolastiche”. Così in una nota l’assessore alla Scuola della Regione Lazio, Claudio Di Berardino a margine dell’incontro tra le regioni e il governo sulla ripresa delle attività scolastiche.
“La pandemia in questo ultimo anno ci ha insegnato che agire con prudenza e gradualità è il modo migliore per non essere poi costretti a tornare indietro”.