Decreto Coesione, domani audizione Cisal: “Doppio canale di reclutamento per assorbire precari”

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Adottare provvedimenti straordinari per la gestione dei dipendenti della scuola, che con oltre un milione e 200mila lavoratori – tra docenti, Ata e dirigenti scolastici – rappresenta di gran lunga il comparto più numero della pubblica amministrazione, come confermato in questi giorni dalla Ragioneria generale dello Stato: a chiederlo è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, alla vigilia dell’audizione sul decreto Coesione che domani nel primo pomeriggio la delegazione Cisal terrà presso l’Ufficio di Presidenza Integrato della V Commissione di Palazzo Madama.

La posizione dell’Anief, che sarà rappresentata dalla segretaria generale Daniela Rosano e troverà spazio in emendamenti al decreto legge n.60/2024, da presentare entro martedì 28 maggio, è sempre la stessa: “non è possibile continuare a gestire in questo modo un settore così importante e numeroso, il più folto della PA con il 25% di precari. Servono urgenti accorgimenti per assorbirli nei ruoli adottando le disposizioni normalmente attuate nei Paesi membri, ad iniziare dal doppio canale di reclutamento e quindi dall’utilizzo delle Gps per tutte le classi di concorso come per il sostegno agli alunni con disabilità”, spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.

“Con i fondi del Pnrr – continua Pacifico – si è giustamente deciso di combattere la piaga degli abbandoni precoci della scuola? Bene, allora mettiamo a disposizione degli istituti le quote di risorse umane, docenti e Ata, di cui necessitano, soprattutto nei territori a più alto rischio dispersione, con elevata concentrazione di alunni alloglotti e con difficoltà di integrazione. È anche giunta l’ora di agire sul prolungamento fino al 2026 dei contratti, per tutta la durata del programma europeo di ripresa e resilienza, dei collaboratori scolastici assunti solo fino alla metà del prossimo mese. Come pure del riconoscimento dei titoli di studio, abilitazione e specializzazione su sostegno conseguiti all’estero”.

“Pensare di avere personale insegnante titolato e tenerlo fermo, con 250 mila posti che ogni anno continuano ad andare a supplenza annuale, costituisce un errore di fondo clamoroso che pagano prima di tutto i nostri alunni e studenti. Queste e altre richieste faremo a breve, attraverso appositi emendamenti, per migliorare il decreto legge Coesione; ne va di mezzo la qualità della didattica e dell’organizzazione delle nostre scuole”, conclude Pacifico.

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