Decreto Caivano, passa la deroga per non chiudere o accorpare tante classi del Sud. Anief festeggia

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Buone notizie in arrivo per la scuola italiana sulle modifiche del decreto legge Caivano: tra i diversi emendamenti approvati al Senato, dove si sta esaminando il testo del DL 123 del 2023 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 15 settembre scorso, il sindacato Anief ha infatti chiesto e ottenuto la deroga al nuovo dimensionamento delle classi del Sud per cercare di salvare l’attività ordinaria e nel contempo organici del personale.

Si tratta di un emendamento importante, spiega ancora l’Anief, proposto dallo stesso giovane sindacato autonomo e presentato a prima firma dalla senatrice Carmela Bucalo, di Fratelli d’Italia, dopo la mozione approvata dall’assemblea regionale siciliana nella primavera scorsa.

Oltre alle deroghe al dimensionamento da attuare per le classi del Sud, le altre modifiche al decreto legge Caivano che hanno avuto già il via libera delle commissioni di competenza di Palazzo Madama riguardano anche il doppio punteggio ai docenti ai fini della richiesta di mobilità e per l’introduzione di indennità al personale per la continuità didattica.

“Come presidente dell’organizzazione sindacale rappresentativa Anief – ha detto il professore Marcello Pacifico – ribadisco che è fondamentale non sdoppiare gli istituti scolastici o, peggio ancora, cancellarli del tutto: mantenere l’offerta didattica su numeri ordinari ed evitare ulteriori contrazioni di organici, autonomia scolastica e sedi di presidenza è un bel risultato. Come sarebbe bene assicurare il bene degli studenti e degli alunni con le assunzioni a tempo indeterminato di tutti i precari storici, che hanno svolto almeno 36 mesi di servizio, collocandoli anche sulle cattedre vacanti in organico di fatto, oltre che – conclude Pacifico – prevedere delle specifiche indennità di sede per chi svolge l’attività in territori disagiati, come ristoro delle spese affrontate che in tempo di inflazione risultano sempre maggiori”.

LA DEROGA SUL DIMENSIONAMENTO DELLE CLASSI

A seguire, la modifica approvata al DL 15 settembre 2023, n. 123 “Misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile, nonché per la sicurezza dei minori in ambito digitale”.

Dopo l’articolo 10 è inserito il seguente: «Art. 10-bis. – (Abolizione del limite numerico minimo di alunni per classe nelle istituzioni scolastiche del Mezzogiorno – “Agenda Sud”) – 1. A decorrere dall’anno scolastico 2024/2025, i dirigenti degli uffici scolastici regionali di cui all’articolo 75, comma 3, del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, con riferimento alle istituzioni scolastiche ed educative del primo e del secondo ciclo di istruzione site nelle piccole isole, nei comuni montani, nelle aree geografiche abitate da minoranze linguistiche, nei contesti di disagio giovanile o caratterizzate dalla presenza di alunni con fragilità negli apprendimenti, nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Campania, Molise, Puglia, Calabria, Sardegna e Sicilia, possono derogare al numero minimo di alunni per classe previsto dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 81, nei limiti dell’organico dell’autonomia assegnato a livello regionale.

2. All’attuazione del comma 1 si provvede nell’ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica».

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