Decreto Caivano, in ballo le richieste Anief di derogare al dimensionamento scolastico per il Sud e di aggiungere 2.200 lavoratori in più contro la dispersione
La riduzione di scuola autonome destinata a colpire soprattutto le scuole del Sud potrebbe avere un ridimensionamento: molto dipende se sarà approvato un emendamento chiesto dal sindacato Anief e presentato dal gruppo di Fratelli d’Italia in prima e seconda Commissione di Palazzo Madama. Stesso discorso per l’integrazione di oltre 2.200 lavoratori.
“Le possibilità che gli emendamenti possano essere approvati ci sono – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief –, soprattutto per l’aggiunta dei lavoratori a supporto dei progetti e contro la dispersione scolastica: perché ad oggi risulta unanime la richiesta dei senatori di maggioranza e di opposizione di chiedere la proroga sino a fino anno scolastico della dotazione organica aggiuntiva di 2.200 unità di personale sinora assegnata”
Il testo dell’emendamento al Decreto Legge n. 123/2023 – contrasto al disagio giovanile e alla criminalità minorile
10.0.1 (testo corretto)
Bucalo, Pogliese, Russo, Sallemi, De Priamo, Lisei, Scurria, Della Porta, Spinelli, Rastrelli, Berrino, Campione, Rapani, Sisler, Silvestroni
Dopo l’articolo, inserire il seguente:
«Art. 10-bis.
(Abolizione del limite numerico minimo di alunni per classe nelle istituzioni scolastiche del Mezzogiorno – “Agenda Sud”)
1. In deroga a quanto previsto dall’articolo 1, commi 344, 345, 346 e 347, della legge 31 dicembre 2021, n. 49, a decorrere dall’anno scolastico 2024/2025, i dirigenti degli uffici scolastici regionali di cui all’articolo 75, comma 3, del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, con riferimento alle istituzioni scolastiche ed educative del primo e del secondo ciclo di istruzione, site nelle piccole isole, nei comuni montani, nelle aree geografiche abitate da minoranze linguistiche, nei contesti di disagio giovanile o caratterizzate dalla presenza di alunni con fragilità negli apprendimenti nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Campania, Molise, Puglia, Calabria, Sardegna e Sicilia, derogano al numero minimo di alunni per classe previsto dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 81.
2. All’attuazione del comma 1 si provvede nell’ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.