Decreto Aiuti bis, per la scuola solo delusione: sì al docente incentivato e troppi no. Anief guarda al nuovo Parlamento
Il Senato ha approvato in via definitiva con 178 sì, 13 astensioni e nessun voto contrario il decreto Aiuti bis: vengono assegnati 17 miliardi di euro per finanziare una serie di misure per contrastare i rincari nei settori dell’energia, del gas naturale e dei carburanti, rafforzando il bonus sociale elettrico e gas per il quarto trimestre 2022, sospendendo, tra l’altro, le modifiche unilaterali dei contratti di fornitura di elettricità e gas.
Il provvedimento definitivo, già pubblicato in Gazzetta ufficiale, contiene anche delle modifiche rispetto al testo inizialmente approvato dal Governo, senza però incidere più di tanto sulla sostanza: viene modificata la denominazione di docente esperto in docente stabilmente incentivato. La progressione economica del docente stabilmente incentivato sarà precisata a regime dalla contrattazione collettiva. Nulla di fatto, invece, per le richieste Anief: niente docente esperto, sì all’organico aggiuntivo Covid e all’allargamento delle graduatorie dello Straordinario bis a tutti i partecipanti.
“Il sindacato – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – è fortemente deluso per l’esito del decreto Aiuti bis. Il nuovo Parlamento dovrà occuparsi di diverse azioni, come gli organici insufficienti, il precariato record, la mobilità bloccata, la numerosità delle classi, tutte segnalate nel Manifesto Anief del 25 settembre e nel Manifesto Ata, così da favorire il progetto che porti ad una scuola giusta e che fornisca un servizio migliore. Tra i temi da trattare nella nuova legislatura figurano anche la scuola dell’infanzia e primaria: due cicli con organici falcidiati dal ritorno al maestro unico, classi pollaio con la riduzione del rapporto con gli alunni. Come va affrontato il problema delle maestre con diploma magistrale licenziate dopo anni di servizio e abilitate all’Università in Scienze della formazione primaria senza prospettiva di assunzione. Come pure – continua il sindacalista autonomo – bisognerà mettere necessariamente mano agli stipendi, troppi lontani da quelli europei ma anche della scuola secondaria, peraltro a fronte di orari di lezione frontale maggiori e trattenuta ENAM obbligatoria. Sono soltanto alcuni dei problemi da affrontare per valorizzare il personale dell’infanzia e primaria e migliorare i risultati di apprendimento dei nostri bambini”, conclude Pacifico.
TUTTE LE DISPOSIZIONI SULLA SCUOLA
Tra gli emendamenti approvati per la scuola, figura pure l’incrementato di 32,12 milioni di euro per l’anno 2022, il Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche. Le risorse potranno essere destinate per l’acquisto di servizi professionali, di formazione e di assistenza tecnica per la sicurezza nei luoghi di lavoro, per l’assistenza medico-sanitaria e psicologica nonché di servizi di lavanderia e di rimozione e smaltimento di rifiuti, oltre che per l’acquisto di dispositivi di protezione, di materiali per l’igiene individuale e degli ambienti nonché di ogni altro materiale, anche di consumo, utilizzabile in relazione alla prevenzione delle infezioni da Covid19.
Tra le misure confermate, invece, vi sono i contributi agli enti locali in tema di istruzione anche per la messa in sicurezza ed efficientamento energetico delle scuole: le risorse assegnate agli enti locali per il 2023 (350 milioni) dalla legge di bilancio 2020 (Legge 160/19 art. 1 comma 51) finalizzate, tra l’altro, alla progettazione definitiva ed esecutiva relativa ad interventi i messa in sicurezza ed efficientamento energetico delle scuole, sono attribuite scorrimento della graduatoria dei progetti ammissibili per l’anno 2022, a cura del Ministero dell’interno. Gli enti beneficiari del contributo saranno individuati con comunicato del Ministero dell’interno che sarà pubblicato entro il 15 settembre 2022.
Per quanto riguarda gli asili nido, l’obiettivo è incrementare in percentuale, nel limite delle risorse disponibili per ciascun anno, il numero dei posti nei servizi educativi per l’infanzia di cui all’articolo 2, comma 3, lettera a), del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65, sino al raggiungimento di un livello minimo che ciascun comune o bacino territoriale è tenuto a garantire.
Infine, per mitigare l’impatto del rincaro dei prezzi dei prodotti energetici sulle famiglie, in particolare in relazione ai costi di trasporto per studenti e lavoratori, è incrementato da 79 a 180 milioni di euro per l’anno 2022 il fondo istituito presso il Ministero del lavoro finalizzato a riconoscere un buono da utilizzare per l’acquisto fino al 31 dicembre 2022, di abbonamenti per i servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale ovvero per i servizi di trasporto ferroviario nazionale.