Debiti scolastici, a Milano il 20% degli studenti dovrà affrontare gli esami di recupero. Matematica è la materia più ostica: “Molti arrivano dalla scuola media senza sapere quasi nulla”
Iniziano gli esami per il recupero dei debiti scolastici. A Milano il 20% degli studenti dovrà affrontarli. La Matematica è il vero tallone d’Achille per molti studenti e sul quotidiano Il Giorno c’è spazio per le considerazioni di docenti e dirigenti scolastici.
Il preside di un istituto scolastico superiore afferma che il problema è che molti studenti arrivano dalle medie senza sapere quasi cos’è la matematica, con lacune che non si riescono facilmente a recuperare. La scuola ha sperimentato alcuni accorgimenti, come ore di co-docenza di Matematica e potenziamenti per gruppi di livello, ma il tema c’è e bisogna trovare la soluzione.
La questione degli esami di recupero è un argomento caldo e ogni anno ci si interroga se anticipare gli esami a luglio o meno. La maggioranza dei docenti ha pensato che proporli a fine agosto fosse la decisione più saggia, ma per i prossimi anni si rifletterà ancora su tempi e strategie.
Ad esempio, il liceo Volta aveva deciso di cambiare rotta due anni fa, proponendo esami di riparazione a metà luglio. La ratio era quella di ridurre il ricorso alle lezioni private, con famiglie che impazzivano per trovare insegnanti dalla Liguria alla Sicilia durante le ferie. La scuola offriva corsi full immersion interni alla scuola e questo garantiva a tutti i ragazzi i mezzi per recuperare come pure il diritto a un mese di vacanza.
Anche al Volta, storicamente, i debiti si concentrano in Matematica. Il motivo? La Matematica attrae anche se poi c’è qualcosa che non torna, viene percepita come linguaggio ‘altro’, differente. E richiede abilità che la scuola italiana forse non sviluppa come dovrebbe.
Lorella Carimali, docente pluripremiata, afferma che la Matematica viene vista ancora come insieme di formule e procedure: gli studenti sono esecutori bravissimi di queste procedure ma poi non sanno padroneggiarle e, in contesti diversi, non le riconoscono. A questo si somma un altro stereotipo ‘culturale’: dove non è materia di indirizzo si tende a non dedicarle troppo tempo allo studio. Per l’insegnante, il problema dei debiti non è contenutistico, ma motivazionale e cognitivo. Bisogna trovare strumenti che sviluppino il pensare matematicamente.