Debiti PA, record negativo per l’Italia: 58,6 miliardi da versare, primato europeo nei ritardi. Tra i più efficienti c’è il Ministero dell’Università

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L’Italia detiene il poco invidiabile primato tra i 27 Paesi dell’Unione Europea per lo stock di debiti commerciali in rapporto al PIL. Con un’incidenza del 2,8% del PIL nel 2023, il nostro Paese supera il Belgio (2,7%) e il Lussemburgo (2,4%).

Un dato preoccupante se confrontato con i principali competitor europei come Spagna (0,9%), Francia (1,6%) e Germania (1,9%).

Ministeri sotto la lente d’ingrandimento

La situazione più critica riguarda i ritardi nei pagamenti da parte dei ministeri. In particolare, il Ministero del Lavoro registra un ritardo medio di 13,13 giorni, seguito dal Ministero della Cultura con 10,94 giorni e dal Ministero dell’Interno con 10,71 giorni. Sul versante opposto, si distinguono positivamente il Ministero dell’Ambiente che paga con 20,91 giorni di anticipo e il Ministero dell’Università con 15,45 giorni di anticipo.

Le cause del fenomeno e le possibili soluzioni

La CGIA di Mestre identifica diverse cause alla base di questa situazione: dalla “mancanza di liquidità” dei committenti pubblici ai “ritardi intenzionali“, dall’inefficienza amministrativa alle contestazioni che rallentano i pagamenti. L’associazione propone come soluzione la “compensazione diretta” tra crediti commerciali e debiti fiscali delle imprese, un meccanismo che potrebbe risolvere un problema che affligge soprattutto le piccole e medie imprese, spesso vittime di una posizione dominante della Pubblica Amministrazione.

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