De Cristofaro (AVS): “Il ritorno al voto numerico è inadeguato e discriminatorio. La vera sfida è una scuola inclusiva e democratica”

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Il Senato ha dato il via libera al disegno di legge, fortemente voluto dal Ministro Valditara, che reintroduce il voto numerico nella valutazione della condotta degli alunni della scuola primaria. Il provvedimento, approvato con 74 voti favorevoli e 56 contrari, passa ora alla Camera per l’approvazione definitiva.

La decisione ha scatenato aspre critiche da parte dell’opposizione, in particolare dal senatore di Alleanza Verdi e Sinistra, Giuseppe De Cristofaro, che ha accusato il governo di adottare una visione classista e autoritaria della scuola.

Un passo indietro rispetto alle conquiste del passato

De Cristofaro ha ricordato come solo quattro anni fa, nel pieno della pandemia, si era scelto di abbandonare il voto numerico in favore di un giudizio descrittivo, riconoscendo la necessità di un approccio più attento alle individualità e alle diverse situazioni di partenza degli studenti. La pandemia, infatti, aveva messo in luce le profonde disuguaglianze del sistema scolastico italiano, evidenziando come il voto numerico potesse rappresentare un ostacolo per gli studenti provenienti da contesti svantaggiati.

Il voto numerico: uno strumento inadeguato e discriminatorio

Secondo De Cristofaro, il ritorno al voto numerico rappresenta un passo indietro rispetto a quella che era stata una piccola rivoluzione nel sistema di valutazione. Il voto, infatti, non tiene conto della complessità dello sviluppo del bambino e rischia di trasformarsi in un giudizio sulla persona piuttosto che sul suo percorso di apprendimento. Inoltre, può generare ansia e demotivazione, spingendo gli studenti a concentrarsi sul risultato piuttosto che sul processo di apprendimento.

Una scuola inclusiva e democratica: la vera sfida

De Cristofaro ha sottolineato come la vera sfida per la scuola italiana sia quella di garantire a tutti gli studenti pari opportunità di successo, indipendentemente dal loro background socio-economico. Per raggiungere questo obiettivo, è necessario investire in risorse umane e materiali, ridurre il numero di alunni per classe e promuovere una didattica inclusiva e personalizzata.

Un appello al governo: ascoltare la voce della scuola

Il senatore ha concluso il suo intervento con un appello al governo affinché ascolti la voce degli insegnanti e degli esperti di pedagogia, che da tempo denunciano i limiti del voto numerico e la necessità di una valutazione più efficace e rispettosa delle individualità degli studenti.

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