Dati INVALSI 2019: male in Matematica alla primaria (al sud), migliora l’inglese. Alla secondaria risultati bassi in Italiano [SPECIALE]

E’in corso di svolgimento la presentazione del Rapporto nazionale sui dati Invalsi 2019. Le prime anticipazioni.
Matematica: incubo per i bambini delle scuole primarie al sud
Mentre in Italiano i risultati dei test Invalsi 2019 per la scuola primaria possono ritenersi buoni, per la matematica in alcune regioni (Campania e Sardegna) non può dirsi altrettanto.
Alla primaria migliorano i risultati di inglese
Rispetto allo scorso anno – apprendiamo dall’Ansa – si registra un miglioramento nelle prove di ascolto.
L’88,3% degli allievi della V elementare raggiunge il prescritto livello A1 del QCER nella prova di lettura (reading) e l’84% di allievi il prescritto
livello A1 del QCER nella prova di ascolto (listening). Al Nord
e al Centro gli allievi che raggiungono il livello A1 di reading
sono circa il 90%, mentre al Sud circa l’85%.
Per il listening, invece, gli allievi che si collocano al livello A1 sono circa
l’87% al Nord e al Centro, mentre circa il 78% al Sud.
Rispetto al 2018 l’Invalsi riscontra un apprezzabile miglioramento
soprattutto nella prova di ascolto (listening) della V primaria,
in particolare nelle regioni del Mezzogiorno.
Secondo l’Istituto l’introduzione delle prove d’Inglese al termine del ciclo
primario ha favorito una maggiore attenzione verso l’ascolto (listening) rispetto a quanto avveniva nel passato.
Italiano: male alle superiori
A livello nazionale, gli allievi dell’ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado che raggiungono risultati molto bassi in Italiano sono circa il 13% del totale, ma questa quota supera il 20% in Campania,
Basilicata e Sicilia, per arrivare al 25% in Calabria.
I dati dicono inoltre che in alcune regioni del Mezzogiorno (in particolare Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna) c’è un maggior numero di allievi
con livelli di risultati molto bassi, soprattutto in Matematica e Inglese.
(ANSA).
Inglese: didattica concentrata su testi scritti
Nella prova di lettura in inglese, all’ultimo anno della scuola secondaria superiore, il 51,8% degli studenti delle scuole italiane raggiunge il B2. Invece, il 10,6% non raggiunge il B1, ossia si posiziona a un livello di
competenza molto basso dopo 13 anni di scuola.
In Calabria, Sicilia e Sardegna la percentuale degli allievi che raggiungono
il B2 scende, rispettivamente, al 31%, al 34,8% e al 34,1%.
Ancora più forte il divario rispetto al dato nazionale nella
percentuale di allievi con risultati molto bassi. Infatti le
percentuali di allievi che non raggiungono il B1 sono: Calabria
21,7%, Sicilia 18,2% e Sardegna 20%.
Nella prova di ascolto (listening) solo il 35% degli studenti delle scuole italiane raggiunge il B2, traguardo previsto alla fine della scuola secondaria di secondo grado.
Invece, il 25,2%, cioè uno studente ogni quattro, non raggiunge
il B1, ossia si posiziona a un livello di competenza basso dopo
13 anni di scuola.
In Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna la percentuale degli allievi che raggiungono il B2 scende, rispettivamente, al 19,9%, al 14,6%, al 14,8% e al 20,7%, a fronte del 49,3% del Veneto.
Ancora più forte il divario rispetto al dato nazionale della percentuale di allievi con risultati molto bassi (non raggiunge il B1).
Infatti le percentuali di allievi che non raggiungono il B1
sono: Campania 41,7%, Calabria 47,7%, Sicilia 46,7% e Sardegna 40,8%, a fronte del 10,9% del Veneto.
L’Invalsi rileva una considerevole differenza tra gli esiti
della prova di lettura (reading) e quelli della prova di
ascolto (listening). Questi esiti fanno pensare alla prevalenza
di una didattica maggiormente legata alla frequentazione dei
testi scritti.
Con l’eccezione delle province autonome e del
Friuli-Venezia Giulia, la percentuale di studenti al livello B1
del QCER non si differenzia molto nelle diverse aree del Paese.
Grandi differenze si osservano invece nelle percentuali degli
allievi che non raggiungono il B1 o di quelli che raggiungono il
B2 (traguardo previsto per tutti gli indirizzi di studio dalle
Indicazioni nazionali).
Le prove INVALSI 2019 hanno coinvolto oltre 1.100.000 allievi
della scuola primaria (classe II e classe V), circa 555.000
studenti della scuola secondaria di primo grado (classe III),
circa 525.000 studenti della classe II della scuola secondaria
di secondo grado e circa 475.000 studenti dell’ultima classe
della scuola secondaria di secondo grado (fonte Ansa su dati Invalsi 2019).