Daniele Novara: “Genitori troppo presenti, così soffocano la crescita degli adolescenti. Senza regole chiare e troppa emotività, l’educazione fallisce”

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Il pedagogista Daniele Novara ha offerto una riflessione profonda sui recenti casi di cronaca che vedono protagonisti giovani e giovanissimi, spesso coinvolti in episodi di violenza e reati gravi.

In un’intervista concessa a Cronache Maceratesi, Novara ha sottolineato come la scomparsa della dimensione del gruppo tra gli adolescenti stia minando le basi stesse della crescita verso l’età adulta. “Non c’è adolescenza senza la compagnia”, ha affermato, citando persino gli 883 per ribadire l’importanza del legame con i coetanei. “Se questa dimensione salta, i ragazzi perdono i contorni della realtà e la vita rischia di trasformarsi in un videogioco”.

Secondo Novara, il problema nasce anche dall’eccessiva presenza degli adulti nella vita dei ragazzi. “Quando l’infanzia finisce, gli adulti devono fare un passo indietro. Non ha senso restare appiccicati a figli ormai adolescenti, altrimenti si va contro natura, e quando si va contro natura può succedere qualsiasi cosa”. La sua analisi si concentra sulla necessità di restituire ai giovani la libertà di vivere esperienze di gruppo, fondamentali per la loro crescita e per evitare che si ritirino in una realtà virtuale o isolata.

Educare con organizzazione, non con emotività

Un altro tema centrale affrontato da Novara è quello dell’educazione, che definisce “un fatto organizzativo”. Per il pedagogista, i genitori devono evitare di insistere troppo sugli aspetti emotivi e concentrarsi invece su una chiara struttura organizzativa. “Come diceva Maria Montessori, bisogna dare ai ragazzi il massimo della libertà possibile, ma questa libertà è realizzabile solo all’interno di una cornice chiara”. Orari per mangiare, dormire, studiare e gestire i dispositivi elettronici sono elementi fondamentali per creare un ambiente educativo stabile.

Novara mette in guardia anche contro i “pasticci confidenziali”, ovvero il rischio che i genitori si comportino come amici dei figli, perdendo il loro ruolo di guida. “I genitori non sono amici, sono i titolari della crescita dei loro figli“, ha ribadito. Infine, ha offerto un consiglio pratico per affrontare i conflitti, sia in famiglia che nella coppia: “Bisogna liberarsi dei tasti dolenti infantili e concentrarsi sul problema, non sulla persona. È difficile, ma necessario per evitare che le emozioni prendano il sopravvento”.

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