D’Ambrosio: “La scuola è in crisi. Sia che quella di ieri che quella progressista” [VIDEO]

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“Il termine innovazione non piace, perchè significa modificare, immettere qualcosa di nuovo in una cosa già esistente. Preferisco usare la parola inventare”. Lo ha detto il dirigente scolastico Alfonso D’Ambrosio, intervenuto la dibattito di Orizzonte Scuola TV incentrato sul libro ‘Il Danno Scolastico’, scritto da Paola Mastrocola e Luca Ricolfi.

A determinare l’ascensore sociale è il contesto, non solo la scuola. Un contesto disgregato. La scuola deve ritrovare il proprio fine. Quella di oggi non è la scuola della quantità di tanti anni fa, dove imbrigliamo le menti“, prosegue il dirigente scolastico.

D’ambrosio però ammette: “E’ in crisi sia la scuola di una volta che quella progressista. E’ quindi in crisi quella scuola che non riesce a far fiorire i nostri alunni. La scuola di ieri, basata sulla quantità, come sul tutti uguali, insieme alla scuola di oggi, fatta di app colorate e di tablet nello zaino, non hanno reso più felici i nostri studenti e non ne hanno determinato il loro fiorire”. 

“La scuola deve permettere a ciascuno di poter curvare, anche solo di un grado, e poter sfruttare le proprie potenzialità. Questa scuola non c’era ieri ma non c’è nemmeno oggi“, prosegue.

E ancora: “Le scuole sono autonome, posso decidere su tanti aspetti. La questione importante non è lo studio delle guerre puniche o il Coding. I bambini imparano a parlare presto ma imparano a far di conto più tardi. Quindi dico si dovrebbe puntare un po’ di più sulla cultura scientifica, ma senza esagerare con Coding e simili“.

Sulla maturità: “noi ricordiamo i nostri esami di maturità. Siamo tutti d’accordo che non si capisce se sai scrivere o far di conto all’esame. Ma si può capire cosa si capisce come se fosse un colloquio di lavoro. La capacità di connettere le cose, ad esempio. Si capiscono tante cose. Io sono d’accordo a tenerlo“.

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