Dallo stipendio raddoppiato per il personale all’abolizione dell’Invalsi: “I politici prendano in considerazione le nostre richieste”. Il decalogo dell’insegnante [INTERVISTA]

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Ha destato tantissimo interesse il decalogo del docente di elettrotecnica e animatore del network “Regolarità e Trasparenza nella Scuola”, Aldo Domenico Ficara.

Migliaia di reazioni e condivisioni sui social. Non tutti sono d’accordo con l’insegnante, ma molti hanno ammirato la capacità di mettere in evidenza i problemi della categoria.

A Orizzonte Scuola interviene il prof. Ficara per parlare meglio delle sue proposte ai politici: “Il decalogo proposto prende in considerazione i desiderata degli insegnanti che sono stati discussi all’interno del network “ Regolarità e Trasparenza nella Scuola” che coinvolge circa 300mila insegnanti. Nelle ultime settimane sono stati organizzati appositi sondaggi per capire le priorità di intervento, volute dal basso, nella riorganizzazione del sistema scolastico”.

Quali sono stati i punti più dibattuti?

“In particolare è risultato molto sentito quello riferito alla restituzione dell’anno lavorativo 2013, che nella pubblica amministrazione è stato tolto solo agli insegnanti e al personale ATA. Anche l’adeguamento degli stipendi alla media europea ha riscontrato molte interazioni social (e quindi molto interesse), e l’aumento stipendiale mensile di 500 euro nette, deriva da una media aritmetica su quanto proposto da migliaia di insegnanti provenienti dalle scuole di ogni ordine e grado. Sicuramente più dibattuto è stato il punto 4 sul ridare potere di nomina al Collegio docenti, perché alcuni gruppi di insegnanti lo vedono come un ritorno al passato. Pertanto un approfondimento del punto 4 trova la sua quadra nel modo seguente: il Dirigente Scolastico propone al Collegio docenti una rosa di nominativi graditi per la nomina a collaboratori, che però deve passare dal voto del Collegio stesso. In particolare l’eliminazione dell’ Invalsi, la diminuzione del carico burocratico e il riscatto gratuito degli anni universitari hanno trovato un consenso pari al 100%”.

Un decalogo che può diventare un punto di riferimento durante la campagna elettorale.

“Sì, spero che questo decalogo possa diventare un punto di riferimento per i partiti politici, utile a conoscere le principali problematiche che attanagliano il mondo della scuola, scritte e sintetizzate da chi la scuola la vive dall’interno, ogni giorno, da 35 anni”.

Il decalogo

1. Aumento dello stipendio degli insegnanti di almeno 500 euro nette al mese, per avvicinarlo a quello dei colleghi europei
2. Diminuzione del carico burocratico degli insegnanti a favore delle loro attività didattiche e metodologiche
3. Eliminazione dell’INVALSI
4. Ridare al Collegio Docenti la possibilità di nominare il Vice Preside vicario
5. Raddoppiare il bonus renziano dei 500 euro
6. Ridurre il carico lavorativo settimanale in classe a 9 ore di lezione dopo i 62 anni di età
7. Dare la possibilità agli insegnanti, ogni 10 anni di servizio nei ruoli dell’amministrazione scolastica, di usufruire di un anno sabbatico retribuito utile ad un aggiornamento professionale ( nell’ambito della propria classe di concorso ) documentabile
8. Restituzione dell’anno lavorativo 2013
9. Riscatto degli anni universitari gratuito
10. Flessibilità di uscita dal mondo del lavoro a iniziare dai 64 anni di età senza alcun tipo di decurtazione nella pensione.

500 euro netti di aumento per i docenti, addio all’Invalsi, riscatto gratuito della laurea. Il decalogo dell’insegnante per il rilancio della scuola

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