Dall’autorità al post-narcisismo: come sta cambiando il rapporto genitori-figli. Il discorso di Matteo Lancini
Lo psicoterapeuta Matteo Lancini ha offerto una riflessione illuminante sull’evoluzione dei rapporti tra generazioni, durante un suo intervento a “Splendida Cornice”, programma in onda su Rai 3. La sua analisi, esposta in un intervento a fine 2023, esplora come i modelli educativi e familiari abbiano profondamente influenzato le relazioni tra giovani e adulti nel corso degli ultimi decenni.
Lancini traccia un percorso evolutivo che parte dall’era dell’autorità, caratterizzata da una struttura familiare rigida e normativa, dove l’obbedienza era il cardine dell’educazione. In questo contesto, la trasgressione adolescenziale emergeva come naturale reazione a un ambiente così restrittivo.
Successivamente, si è passati a un periodo di idealizzazione, in cui i bambini sono diventati il fulcro dell’attenzione familiare. Questo approccio si è basato sull’anticipazione delle esperienze e sulla promozione di ideali di successo e popolarità, alimentando aspettative elevate nei giovani.
Oggi, secondo Lancini, ci troviamo in un’epoca che lui definisce del “post-narcisismo”. Paradossalmente, mentre i genitori sembrano ascoltare più che mai i propri figli, spesso lo fanno cercando conferme del proprio ruolo genitoriale, piuttosto che per comprendere veramente i bisogni dei giovani.
Lo psicoterapeuta evidenzia una criticità fondamentale: nonostante l’apparente maggiore apertura al dialogo, resta da chiedersi se gli adulti siano realmente in grado di ascoltare e accettare ciò che i giovani hanno da dire. Il suo messaggio finale è un invito a un amore più autentico e incondizionato verso i giovani, accettandoli per ciò che sono veramente, senza proiettare su di loro le nostre aspettative o insicurezze.
La nuova prospettiva suggerisce un approccio più consapevole e rispettoso verso le nuove generazioni, riconoscendo la loro individualità e il loro diritto di esprimersi liberamente. Lancini ci spinge a riflettere sulla necessità di un ascolto più profondo e di un’accettazione più genuina, sottolineando l’importanza di amare i nostri figli e gli adolescenti per come sono, senza chiedere loro di crescere in modo da farci sentire adulti adeguati.