Dalla tristezza all’euforia associata all’impulsività, cosa sono i disturbi dell’umore. Come deve comportarsi un docente? Ne parliamo con il professor Carmelo M. Vicario

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Nel settore scolastico manca, e ciò risulta molto penalizzante, una figura professionale di docente in grado di operare nell’ambito dei disturbi del neurosviluppo, fornendo gli strumenti conoscitivi utili alla valutazione/riabilitazione dei disturbi specifici dell’apprendimento e dei bisogni educativi speciali. Ne abbiamo parlato con un autorevole uomo di scienze, il prof. Carmelo M. Vicario.

Nel settore scolastico manca, e ciò risulta molto penalizzante, una figura professionale di docente in grado di operare nell’ambito dei disturbi del neurosviluppo, fornendo gli strumenti conoscitivi utili alla valutazione/riabilitazione dei disturbi specifici dell’apprendimento e dei bisogni educativi speciali. Ne abbiamo parlato con un autorevole uomo di scienze, il prof. Carmelo M. Vicario. Il prof. Vicario ha conseguito il dottorato di Ricerca Europeo in “Cognitive Plasticity and Rehabilitation” presso l’Università di Roma la Sapienza. Tra il 2010 e il 2020 è stato vincitore di numerosi finanziamenti per la ricerca scientifica supportati da competitive e prestigiose fondazioni internazionali quali l’“European Research Council”, la “Brain & Behavior Research Foundation”. Nel 2021 è stato vincitore del prestigioso “Best Paper Prize” in occasione della “XII International Scientific Conference on Neuroethics”. Infine, per gli anni 2021 e 2022 Carmelo M Vicario è stato incluso nella classifica mondiale degli scienziati più produttivi stilata dalla Stanford University. Attualmente, Carmelo Vicario è Professore Ordinario di Psicologia Fisiologica e Coordinatore e di Direttore Scientifico del laboratorio di Neuroscienze Cognitive e Sociali. E, per ciò che più è utile ai fini della comprensione di questo grande approccio ai disturbi neuropsicologici è direttore del “Corso di perfezionamento in Disturbi e tecnologie d’intervento neuropsicologico. Dall’infanzia all’adolescenza” del Dipartimento di Scienze Cognitive, Psicologiche, Pedagogiche e degli Studi Culturali dell’Università degli Studi di Messina.

Professore cosa si intende per disturbi neuropsicologici dell’infanzia e dell’adolescenza?

«I disturbi neuropsicologici dell’infanzia e dell’adolescenza sono condizioni che riguardano il sistema nervoso di bambini e adolescenti con un impatto negativo sul loro comportamento, sulle loro capacità cognitive e di adattamento sociale. Questi disturbi possono derivare da molteplici fonti, tra cui fattori genetici, neurologici, ambientali e psicologici.

Parliamo di disturbi dell’attenzione, di disturbi del linguaggio, di disturbi della memoria, di disturbi del movimento. Cosa si intende, invece, per disturbi dell’umore.

«Per disturbi dell’umore si intende uno status psicologico che impatta profondamente l’umore e le emozioni. Nel caso dei bambini e degli adolescenti non sono così infrequenti condizioni cliniche come la depressione, che comporta una persistente condizione di tristezza o il disturbo bipolare che comporta un’alternanza tra stato depressivo e stato euforico anche associato ad impulsività. È importante sottolineare che questi disturbi possono avere un impatto significativo sull’educazione e le relazioni interpersonali dei bambini e degli adolescenti».

Diagnosi e trattamento. Come avvengono e in che tempi?

«La diagnosi e il trattamento di questi disturbi richiedono un’approfondita valutazione da parte di professionisti specializzati in materia di infanzia e nell’adolescenza. Tuttavia, il percorso formativo offerto all’interno del corso di perfezionamento in Disturbi e tecnologie d’intervento nell’area neuropsicologica, erogato dall’Università di Messina, potrà essere di grande aiuto agli insegnanti nel fornire alcuni strumenti utili al riconoscimento di tali condizioni di disagio».

Un insegnante, con le competenze attuali, riesce ad accorgersi dei particolari disturbi e, più ancora, riesce ad intervenire?

«Gli insegnanti possono svolgere un ruolo fondamentale nell’individuare segnali precoci di disturbi del neurosviluppo nell’infanzia e nell’adolescenza e intervenire per mitigare o invertire il decorso di tali condizioni. Tuttavia, tali competenze richiedono una formazione ad hoc, di cui non è provvista la maggioranza degli insegnanti, che includa conoscenze approfondite nell’ambito della neuropsicologia e della psicopatologia infantile oltre che dell’educazione speciale».

Quali sono le tecnologie d’intervento?

«Diverse tecnologie d’intervento possono essere utilizzate in aggiunta o in combinazione con approcci terapeutici tradizionali per migliorare l’efficacia dell’intervento nell’area infantile e adolescenziale. Tra queste possiamo menzionare le tecnologie di supporto alla scrittura e lettura, utile per il trattamento dei disturbi dell’apprendimento; la robotica sociale, usata con successo a supporto dei disturbi dello spettro autistico; i dispositivi per la stimolazione cerebrale non invasiva, efficaci per le loro capacità di neuromodulazione, naturalmente, le tecnologie per l’uso della realtà virtuale, ormai diventate l’ultima frontiera nel trattamento di numerosi disturbi psicologici».

Cosa vuol dire applicare le tecnologie (ad esempio, la realtà virtuale) nell’ambito della valutazione e del trattamento?

«Applicare tecnologie come la realtà virtuale (VR) significa ricreare simulazioni di situazioni del mondo reale per scopi terapeutici. L’uso di scenari clinicamente rilevanti visualizzati sullo schermo del computer per la terapia ha un impatto limitato sul campo, a causa della limitata validità ecologica di queste esperienze. La tecnologia VR offre una soluzione a questa limitazione consentendo l’opportunità di percepire attivamente il proprio corpo all’interno di un ambiente simulato, consentendo agli individui di sperimentare situazioni realistiche. Ad esempio, la VR può essere utilizzata per valutare e trattare l’ansia sociale, per fornire un ambiente di apprendimento sicuro e/o per migliorare le abilità sociali».

A scuola manca una figura professionale di docente in grado di operare nell’ambito dei disturbi del neurosviluppo, fornendo gli strumenti conoscitivi utili alla valutazione/riabilitazione dei disturbi specifici dell’apprendimento e dei bisogni educativi speciali. È davvero questa la realtà italiana?

«La situazione riguardante le figure professionali che si occupano dei disturbi del neurosviluppo e dei bisogni educativi speciali può variare notevolmente in Italia e può essere influenzata da diversi fattori, come il livello di istruzione e la disponibilità di risorse finanziarie.
In Italia è prevista la figura dell’Insegnante di sostegno, che si occupa di valutare le esigenze degli studenti, sviluppare piani di intervento personalizzati e lavorare con gli insegnanti regolari per garantire un ambiente supportivo e inclusivo. Tuttavia, la presenza di docenti di sostegno nelle scuole può variare notevolmente da una regione all’altra e da una scuola all’altra. L’offerta di corsi di perfezionamento come quelli in Disturbi e tecnologie d’intervento nell’area neuropsicologica erogati dall’Università di Messina, può avere un impatto significativo sull’attuale carenza di docenti in grado di operare nell’ambito dei disturbi del neurosviluppo fornendo strumenti conoscitivi utili alla valutazione e alla riabilitazione dei disturbi del neurosviluppo e dei bisogni educativi speciali».

Cosa si intende per riabilitazione dei disordini di natura congenita che acquisita?

«La riabilitazione è un processo terapeutico mirato a migliorare o ripristinare le funzioni fisiche, cognitive, emotive e sociali di un individuo che ha subito una perdita o un deterioramento delle sue abilità a causa di una condizione di natura congenita (ovvero presente sin dalla nascita) o acquisita (ovvero causata da un determinato evento come un incidente o una malattia). Il processo riabilitativo spesso può coinvolgere un approccio multidisciplinare richiedente la collaborazione di diversi professionisti della salute, tra cui fisioterapisti, terapisti occupazionali, logopedisti, psicologi, assistenti sociali». L’approccio multidisciplinare e interdisciplinare è ciò che caratterizza il corso di perfezionamento in Disturbi e tecnologie d’intervento nell’area neuropsicologica dell’università di Messina. All’interno del corso verranno trattati numerosi temi come le disabilità cognitive e neuropsichiatriche in età pediatrica e adolescenziale; le emozioni nei contesti psicopedagogici; l’assessment dei disturbi del neurosviluppo; ma anche temi quali integrazione scolastica e interventi neurodidattici e la sicurezza digitale».

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